Il Finanziamento non collegato ai costi: tra opportunità e sfide

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L’utilizzo efficiente dei fondi europei per la politica di coesione è tra i primari obiettivi della Commissione europea che, nel corso delle ultime programmazioni, ha maturato la  consapevolezza che gli oneri amministrativi per le Autorità di Gestione (AdG) e per i beneficiari incidono in maniera determinante sul calcolo del valore aggiunto offerto dalle iniziative e dalle risorse messe a disposizione nell’ambito delle politiche di coesione. Ciò ha spinto la Commissione a semplificare sempre di più le regole e i meccanismi di governo di tali politiche, anche mettendo a disposizione strumenti “off the shelf” e orientando gli Stati membri a farne un uso sempre più diffuso.  

Con riferimento all’efficacia, soprattutto nelle fasi conclusive delle programmazioni comunitarie, si è teso a privilegiare il raggiungimento dei target di spesa, a discapito, talvolta, della verifica del raggiungimento degli obiettivi dei Programmi e dei progetti e, pertanto, della verifica della performance degli stessi. Ciò ha contribuito ad alimentare un approccio maggiormente “orientato alla spesa”, a favore dell’efficienza, e meno “orientato al risultato”.  Nelle passate programmazioni, infatti, la fase di verifica e valutazione dei risultati conseguiti nell'ambito delle iniziative finanziate ha assunto un profilo residuale, dal momento che il focus degli Stati membri è stato più spesso orientato al rispetto delle regole di rendicontazione, alla presentazione della documentazione giustificativa necessaria per la certificazione della spesa, nonché al raggiungimento dell’obiettivo “N+3”.  Sebbene regolato da normative distinte rispetto ai fondi delle politiche di coesione, l’adozione del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF), ha contribuito a diffondere un nuovo approccio: il collegamento dei rimborsi comunitari al raggiungimento dei risultati prefissati. Nel dispositivo è, infatti, previsto che gli Stati Membri possano presentare domande di pagamento alla CE soltanto dopo aver raggiunto milestone e target già individuati nei Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, secondo un meccanismo “performance based”.

Il Finanziamento non collegato ai costi: tra opportunità e sfide 

In tale contesto, la CE ha introdotto anche la forma di sostegno del “Finanziamento non collegato ai costi” (di seguito anche “FNCC” o “lo strumento”) che, in maniera del tutto innovativa, risponde alla duplice esigenza di perseguire una sempre maggiore efficacia delle politiche - prevedendo l’erogazione dei finanziamenti in base ai risultati conseguiti - e di ridurre le verifiche amministrativo-contabili in fase di attuazione, mettendo in secondo piano la documentazione di spesa rispetto alla dimostrazione del risultato raggiunto. 

Il documento ha l’obiettivo di analizzare la genesi di questo strumento e la sua evoluzione normativa. Inoltre, nel corso della trattazione verranno esplorati i casi d’uso a livello europeo e italiano, evidenziando, poi, i vantaggi e le sfide connesse all’utilizzo. Infine, il documento identifica alcuni spunti per una più ampia diffusione e valorizzazione dello strumento al fine di promuoverne l’efficace adozione, sfruttandone le potenzialità e riducendo gli elementi di complessità.

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L’utilizzo efficiente dei fondi europei per la politica di coesione è tra i primari obiettivi della Commissione europea che, nel corso delle ultime programmazioni, ha maturato la consapevolezza che gli oneri amministrativi per le Autorità di Gestione (AdG) e per i beneficiari incidono in maniera determinante sul calcolo del valore aggiunto offerto dalle iniziative e dalle risorse messe a disposizione nell’ambito delle politiche di coesione. Ciò ha spinto la Commissione a semplificare sempre di più le regole e i meccanismi di governo di tali politiche, anche mettendo a disposizione strumenti “off the shelf” e orientando gli Stati membri a farne un uso sempre più diffuso.