A livello geografico, si segnala come in Italia permangano ancora disomogeneità a livello territoriale. Oltre metà dei progetti stranieri sono destinati dalle regioni del Nord-Ovest (58%), dove ha sede gran parte dei distretti industriali più di interesse (a titolo di esempio, meccatronica, lusso e design, mobile, tessile, biomedicale), seguito dall’area del Centro Italia (24%).
I manager scommettono sull'Italia
Il fatto che l'Italia si scopra più attrattiva per i capitali stranieri è certificato dal fatto che il 48% dei manager intervistati dichiara di essere pronto a stabilire o a espandere la propria attività nel nostro Paese entro il prossimo anno. Dunque traspare una aspettativa di ottimismo e fiducia verso il futuro del sistema economico italiano. Gli investitori maggiormente intenzionati a operare in Italia sono quelli attivi nel settore tecnologico e digitale, delle telecomunicazioni e dell'energia. Più cauti risultano al momento gli operatori dei media e della manifattura.
Meno burocrazia e norme certe: lo chiedono gli investitori
Se dall'analisi dei dati dello studio EY Attractiveness Survey 2021 emerge piuttosto chiaramente la volontà di manager e imprenditori stranieri di portare capitali nel nostro territorio, dall'altro lato si segnalano alcuni fattori deterrenti. Prima fra tutte le questioni da affrontare, una percepita incertezza a livello normativo, indicata dal 58% degli interpellati. Non meno importanti come criticità emerse un eccessivo carico burocratico sul business e infrastrutture (fisiche e digitali) in parte da ammodernare.
Da dove potrebbe arrivare una spinta alla competitività del nostro Paese? Secondo i manager intervistati, tre sono le aree principali su cu intervenire: una rimodulazione del carico fiscale (29%) e politiche a supporto delle PMI (28%). Infine, anche le politiche green hanno il loro peso nelle scelte di investimento: il 35% degli imprenditori stranieri che dichiara di voler investire in Italia nei prossimi dodici mesi chiede che il Governo intraprenda politiche che incoraggino sostenibilità ambientale e transizione verde.
Possibili scenari futuri
Da quanto emerge dai risultati dello studio, la competitività dell'Italia nel prossimo triennio mostra una prospettiva positiva, in linea con quella a livello europeo.
"Gli investitori esteri guardano all’Italia con rinnovati fiducia ed ottimismo. Il 60% dei manager intervistati è infatti convinto che nei prossimi tre anni il Paese avrà migliorato la propria competitività a livello europeo e quasi la metà si dichiara pronto a espandere le proprie attività sul nostro territorio. Una porzione rilevante di nuovi flussi d’investimento punta all’Italia per il proprio know-how tecnico e per la qualità del capitale umano. Occorre lavorare su questi aspetti per valorizzare le eccellenze del nostro paese anche in ambiti a maggior valore aggiunto, tra cui ricerca e sviluppo, processi manifatturieri e relativi controlli qualità. Le infrastrutture esistenti non sono viste come un limite agli investimenti, nonostante la disomogeneità di varie aree del paese, che necessitano di investimenti per guadagnare competitività. Rafforzare la domanda interna è un’ulteriore leva attivabile per consentire di attrarre più investimenti in futuro, con un conseguente impatto su occupazione e crescita. In Italia un’inversione del clima di fiducia di consumatori e imprese è stata rilevata anche da Istat, con un incremento osservato da febbraio scorso in avanti"
Marco Daviddi
Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia