EY si riferisce all'organizzazione globale, e può riferirsi a una o più delle società membri di Ernst & Young Global Limited, ciascuna delle quali è un'entità legale separata. Ernst & Young Global Limited, una società britannica a responsabilità limitata, non fornisce servizi ai clienti.
Comunicato Stampa
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Superato il traguardo dei due miliardi di euro di investimenti raccolti (+67,3% rispetto al 2021)
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Il ruolo centrale del Venture Capital
In un contesto come quello italiano, particolarmente frammentato a livello di aziende e investitori, il nodo cruciale è trovare modalità nuove e diverse per sostenere l'innovazione e quindi la crescita di lungo periodo. In questo senso il ruolo dei fondi di Venture Capital può essere rilevante, anche in termini di possibilità di aggregazione di una molteplicità di investitori, che in tal modo potrebbero condividere un programma comune di sviluppo in grado di ottenere un impatto concreto sull'economia reale del Paese. L'attuale contesto italiano però vede una scarsa presenza di fondi dotati di una struttura adeguata a gestire i rischi legati ad attività di investimento di questo genere. Nonostante gli ostacoli dovuti alla frammentazione, gli investimenti in VC risultano in decisa crescita negli ultimi anni, come evidenziato dall' EY Venture Capital Barometer: nel 2022 il totale investito ha superato i 2 miliardi di euro, a fronte dei circa 400 milioni di euro del 2017. Cifre per altro molto inferiori rispetto ai principali Paesi europei dove nel 2022 si registrano investimenti pari a 12,9 miliardi in Francia, 10,1 miliardi i Germania e 2,9 miliardi in Spagna. Purtroppo, il 2023 non è iniziato nel migliore dei modi con una diminuzione che interessa trasversalmente l'Europa pari a circa il 60% degli investimenti, dovuta all'attuale scenario macroeconomico caratterizzato dalla stretta monetaria.
Gli elementi per sostenere l'ecosistema italiano dell'innovazione
Dall'analisi del contesto internazionale con specifico riferimento alle realtà più consolidate dal punto di vista dello sviluppo di ecosistemi di innovazione, emergono cinque fattori chiave su cui puntare per poter accelerare tale sviluppo anche nel nostro Paese.
Il primo riguarda una forte sponsorship istituzionale e di Governo. Se da un lato sinora il ruolo delle istituzioni è stato adeguato con l'introduzione delle dovute innovazioni normative, dall'altro si segnala una forte dipendenza dell'ecosistema dell'innovazione da incentivi e risorse pubbliche. Ridurre oggi le risorse indirizzate su questo tema non potrà che avere impatti rilevanti nel medio termine.
Il secondo fattore attiene alla sinergia con il sistema universitario per sostenere la ricerca e incentivare il trasferimento di competenze e tecnologia. In questo senso le risorse previste dal PNRR, circa 6 miliardi di euro, possono dare un impulso rilevante specie in ottica di creazione di infrastrutture e di un nuovo patto tra pubblico e privato con la realizzazione di centri di eccellenza dell'innovazione e partnership per valorizzare la ricerca, ma occorre lavorare per rivedere i meccanismi di incentivazione a livello accademico in merito al trasferimento tecnologico.
Il terzo fattore è la partecipazione di grandi player che possano valorizzare i risultati dei processi di innovazione, ad esempio inserendo nei propri cicli produttivi le innovazioni provenienti dal mondo delle startup. Nel contesto attuale le sinergie con le grandi aziende sono ancora limitate, anche a causa dell'estrema frammentazione del tessuto produttivo nazionale e ciò si traduce in un freno per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo e per la messa a punto di adeguati programmi di Venture Capital.
Quarto fattore è la disponibilità di investitori disponibili a scommettere nelle Startup. Dalle analisi EY si evidenziano importanti spazi di crescita nel fund raising da parte dei VC con riferimento, ad esempio, agli attivi gestiti per investimenti da Casse di Previdenza e Fondi Pensione.
Quinto, ed ultimo elemento essenziale, è la capacità di trattenere e di attrarre talenti anche, anche attraverso la valorizzazione degli investimenti in istruzione, specie nelle cosiddette materie STEM, che nel nostro paese sono molto inferiori rispetto alle altre economie avanzate.
Rispetto a questi parametri la situazione italiana è in chiaroscuro. In definitiva, occorre adottare un modello di sviluppo più efficace incentrato su collaborazioni, partnership e joint venture per ottenere un concreto salto di qualità e di scala dell'intero ecosistema dell'innovazione.