In realtà, è possibile osservare per molti Istituti una significativa crescita dei costi operativi, negli ultimi 2-3 anni, in gran parte decorrelata dall’incremento del margine di interesse e dovuta essenzialmente ai seguenti fattori:
1) Inflazione: i costi variabili sono direttamente (contrattualmente) o indirettamente correlati all’aumento del costo della vita (es. affitti, utenze, approvvigionamento di beni e servizi, contratti IT, etc.)
2) Costo del personale: ABI ha recentemente firmato con le organizzazioni sindacali il rinnovo del contratto collettivo nazionale bancario. Il nuovo accordo stabilisce la riduzione delle ore di lavoro, l'incremento delle retribuzioni per incorporare l'aumento del costo della vita e incorpora metriche legate alla produttività dei dipendenti. In aggiunta, è previsto che le banche realizzino un profondo re-shuffle di competenze e skill nelle aree chiave delle banche (IT, operations, marketing, sales) che comporterà, oltre alla predisposizione di programmi formativi per i dipendenti, la ricerca e assunzione di nuove figure professionali a supporto del business.
3) Transizione energetica: il ruolo di attori “sistemici” impone agli Istituti Bancari l’adeguamento ai più elevati standard di sostenibilità, che determina un aumento di costi ed investimenti nel breve e medio termine.
4) Transizione tecnologica: la necessità di definire robusti piani di investimento destinati all’evoluzione del modello di business ed operativo, agli adeguamenti di infrastrutture logistiche (sedi centrali, rete distributiva etc.) e tecnologiche (modernizzazione del Core Banking, modelli Cloud, Cyber), nonché alla formazione del personale, determina un significativo impatto sui costi operativi almeno nel breve e medio termine, solo in parte bilanciato da una crescita dei ricavi.
Molte delle dinamiche sopra descritte sono “unidirezionali” e spesso irreversibili (la nuova baseline dei costi rappresenterà quindi lo status quo). Inoltre, considerata l’aspettativa di riduzione dei tassi di interesse nei prossimi 12-24 mesi (con conseguente contrazione del margine di interesse), per evitare un aumento esponenziale del Cost / Income, sarà necessario rispolverare al più presto i programmi di cost optimization.
Una simulazione sulla base costi attuali (base 2022), ipotizzando una contrazione del margine di interesse ai livelli del 2020, evidenzia per un campione analizzato (5 delle prime banche italiane e 5 banche di medie dimensioni) una crescita significativa del cost / income ratio. Ovviamente l’esercizio teorico non considera alcune dinamiche “compensatorie” sui costi e sui ricavi, ma è utile per rappresentare il quadro della situazione.