Queste, secondo i team di EY, sono le sfide future per la creazione di alternative nella produzione e nel consumo di energia
L'attuale scenario europeo ha portato i governi europei e la Commissione UE a cercare un approvvigionamento alternativo al gas russo. Il Piano REPowerUE, ratificato dai Paesi europei e la Dichiarazione di Versailles nel marzo di quest'anno, ha proprio l'obiettivo di superare questa dipendenza energetica e allo stesso tempo far rispettare gli obiettivi Fit for 55 e 2050 net-zero.
La guerra in Ucraina ha apportato un'accelerazione fondamentale al piano di decarbonizzazione, rendendo ogni Paese consapevole del rischio di affidarsi a un unico partner per l'approvvigionamento energetico e allo stesso tempo stabilendo misure per rispondere a questo obiettivo:
- Risparmio energetico, attraverso il cambiamento comportamentale come arma immediata e rapida per ridurre le bollette e prepararsi alle potenziali sfide del prossimo inverno.
- Diversificazione delle forniture.
- Sostenere i partner internazionali per consentire acquisti congiunti volontari di gas, GNL e idrogeno.
Si tratta di un obiettivo ambizioso, considerando che questa crisi avrà un impatto diverso sui paesi dell'Europa occidentale, a seconda del loro attuale livello di importazioni di gas russo e della capacità di trovare alternative. Danimarca, Regno Unito, Belgio, Spagna e Portogallo sono stati colpiti in minima parte dal distacco delle forniture di gas russo o non sono stati colpiti affatto. La Francia ha sempre puntato sul nucleare e la sua dipendenza dal gas russo è bassa, pari al 24% delle sue importazioni totali.
La Germania pagherà il prezzo più alto, poiché le sue importazioni sono pari al 49%. Segue l'Italia, importando dalla Russia il 46% del totale del gas importato.
Secondo i dati di EY, solo una risposta coordinata a livello di Unione Europea potrebbe influire in modo significativo sulla capacità della Russia di reindirizzare l'attuale fornitura dedicata dell'Unione Europea verso acquirenti alternativi nel mercato globale. Quel che è certo è che la guerra russo-ucraina sta portando e porterà a un ridisegno del panorama energetico e dei modelli di business a livello internazionale.
Secondo i team di EY, il mix energetico rimarrà una sfida a lungo termine per i Paesi europei: mentre gli investimenti in infrastrutture, ad esempio in grado di utilizzare gas naturale liquefatto attraverso i terminali di rigassificazione europei, porteranno all'approvvigionamento da Paesi diversi dalla Federazione Russa, la strada verso la transizione energetica potrebbe contribuire a stimolare lo sviluppo di fonti energetiche alternative, comprese le energie rinnovabili e i combustibili emergenti con idrogeno blu e verde. In linea con il Global Gateway, la strategia dà priorità all'impegno dell'Unione europea a favore di una transizione energetica globale verde ed equa, aumentando il risparmio e l'efficienza energetica per ridurre la pressione sui prezzi e intensificando la diplomazia energetica.
Un'importante accelerazione dello sviluppo delle energie rinnovabili utilizzate nell'industria manifatturiera, nei trasporti e nell'edilizia abitativa porterà l'Europa verso l'indipendenza energetica, semplificando la burocrazia per:
- accelerare le autorizzazioni per progetti di energia rinnovabile su larga scala,
- raddoppiare la capacità fotovoltaica dell'Europa entro il 2050,
- raddoppiare il tasso di diffusione delle pompe di calore
- Integrare l'energia geotermica e solare termica nei sistemi di riscaldamento della città
- raggiungere l'obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione nazionale di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di importazioni entro il 2030 per sostituire il gas naturale, il carbone e il petrolio nelle industrie e nei settori dei trasporti difficili da decarbonizzare.
Secondo i team di EY, si tratta di input importanti per uno sviluppo industriale europeo che porterà a impatti positivi sul PIL degli Stati membri.
In particolare, sono previsti ulteriori finanziamenti di 200 milioni di euro per accelerare i progetti sull'idrogeno, e la stessa Commissione Europea si è impegnata a completare la valutazione dei primi grandi progetti entro l'estate del 2022. Proprio la spinta tecnologica su questi temi e lo sviluppo di un sistema di incentivi a sostegno dei costi delle tecnologie ancora 'fuori mercato' potrebbe essere un elemento per sfruttare le potenzialità delle fonti energetiche rinnovabili e coprire parte del fabbisogno di gas.
Tali politiche che incentivano la produzione di energia rinnovabile potrebbero essere ulteriormente accelerate dal fatto che la costruzione di nuova capacità solare ed eolica rimane più rapida ed economicamente più redditizia rispetto al carbone o al gas.
Secondo RePowerEU, il raggiungimento degli obiettivi energetici dipenderà quindi dal modo in cui i paesi europei affronteranno tre grandi sfide:
- I tempi di aggiornamento della rete energetica di ciascun paese in modo che possa diventare ricettivo ai nuovi input energetici.
- L'innovazione tecnologica per adeguare le infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio dell'idrogeno.
- La rivoluzione culturale per diffondere comportamenti responsabili tra i cittadini e le generazioni future nell'uso dell'energia e una maggiore consapevolezza delle fonti di energia rinnovabile e delle loro infrastrutture.