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La crisi energetica nell’UE: un aggiornamento sulle azioni in corso e sulle proposte per limitare l’impatto sui cittadini

La recente crisi energetica ha riportato in Europa un vecchio fenomeno: l’inflazione. L’incremento dei prezzi sta causando grandi disagi economici agli stati membri, in particolare a quelli caratterizzati da una forte dipendenza dalle esportazioni russe di gas. 

L’intento di questo paper è quello di fornire un aggiornamento, dalla prospettiva di EY, sulle azioni in corso e le proposte fatte dall’Unione Europea o da altri Stakeholders (es: gli Stati Membri o altri attori istituzionali) per limitare gli impatti economici sui cittadini, in continuità con gli altri paper pubblicati da EY nella seconda metà del 2022 (su Crisi Energetica e su Gas Price Cap). Le varie misure prese in considerazione a livello europeo vengono analizzate, ed accompagnate dal punto di vista di EY sul loro beneficio atteso, in base all’orizzonte temporale in cui possono essere implementate.

The energy crisis in the EU

Temi approfonditi nel paper

L’obiettivo di queso paper è quello di analizzare la recente crisi energetica europea e le sue possibili azioni correttive, fornendo un aggiornamento sulla situazione corrente. Le azioni correttive sono analizzate prendendo in considerazione l’orizzonte temporale in cui possono essere implementate: breve, medio e lungo termine. I principali temi analizzati sono:

1.     La crisi economica europea ed il bisogno di soluzioni nel breve termine: una delle più discusse è il tetto al prezzo del gas, sul quale gli Stati membri hanno recentemente trovato un accordo

2.     Le misure relative alla regolamentazione del mercato, le quali possono rappresentare una soluzione nel medio termine

3.     Gli investimenti per il lungo termine in tecnologia, infrastrutture e forme di energia diverse, come l’idrogeno verde e l’energia nucleare

4.     Gli investimenti legati al piano RepowerEU, cardine del percorso europeo verso la decarbonizzazione

Capitolo 1 - Crisi energetica europea: le azioni nel breve termine

Per quanto riguarda il breve termine, l’Unione Europea ha recentemente preso un’importante decisione, con una maggioranza qualificata, in relazione al tetto al prezzo del gas. Dopo un lungo dibattito, il 19 Dicembre il Consiglio europeo per l’energia ha trovato un accordo comune basato su di un “tetto dinamico dell’offerta”. Un’altra iniziativa rilevante presa recentemente è quella relativa alla Carbon Tax, una forma di protezione in favore delle società europee, per permettere a quest’ultime di competere sulo stesso piano con le società che importano da paesi in cui la normativa in materia ambientale è meno stringente. Anche altri meccanismi possono essere integrati e sono attualmente in considerazione, come l’adozione di un fondo di crisi europeo per supportare gli Stati. La Commissione europea non si è ancora espressa su questa ulteriore misura, ma alcuni influenti membri sembrano supportare questo tipo di soluzione.

Capitolo 2 – Misure di regolamentazione del mercato: azioni da implementare nel medio termine

È ormai chiaro che la struttura del mercato dell'energia deve cambiare dal momento che l’attuale non è più sostenibile. Le fonti rinnovabili, caratterizzate dalla loro intrinseca natura di non essere programmabili, portano a squilibri e il mercato deve dotarsi di nuovi assetti per adeguarsi, intercettando gli opex e capex che contraddistinguono questa tipologia di produzione energetica. Inoltre, pensando anche ad una soluzione di lungo termine, è necessario sviluppare un ecosistema in cui diverse tecnologie possano operare liberamente per perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione e mantenere l'equilibrio tra sicurezza e competitività. Il tutto in una prospettiva ragionata e condivisa a livello comunitario. Il sistema elettrico di generazione deve seguire il netto cambio di paradigma verso la generazione distribuita, e diventare flessibile per far fronte alle crescenti quote di energia solare ed eolica.

Capitolo 3 – Nuove tecnologie da adottare nel lungo termine

Nel lungo termine, l'adozione di nuove tecnologie suggerisce un adeguamento infrastrutturale per spingere l'interconnessione delle reti energetiche nazionali. La spinta verso i sistemi di stoccaggio è accompagnata da sfide relative alla sicurezza della catena di approvvigionamento delle materie prime, dal momento che l'Europa si trova in una posizione di partenza svantaggiata da questo punto di vista. L'idrogeno verde sta registrando un crescente interesse anche da parte del settore privato che è sempre più alla ricerca di partnership per partecipare a questa corsa e favorirà la diffusione e lo studio di nuove soluzioni. Infine, stiamo assistendo a una ripresa dell'interesse per il nucleare spinto sia dalle decisioni francesi sia dall'affidabilità di questa tecnologia. Essa si pone infatti come la fonte più stabile di approvvigionamento energetico, facilitando il percorso verso la transizione svincolandosi parzialmente dal grosso della produzione da fonti fossili.

Capitolo 4 – Politica energetica europea: un aggiornamento sul piano di investimenti a lungo termine del REPowerEU

Il piano REPowerEU ha rappresentato un significativo e decisivo passo in avanti dell'Unione Europea, con l'intento di accelerare la transizione energetica e liberare i Paesi europei dalla dipendenza energetica russa. Il piano rappresenta un caposaldo del percorso europeo verso la decarbonizzazione, e non a caso il piano di investimenti messo a bilancio dall'UE è stato notevole. Tuttavia, come spesso accade nei processi democratici, i vincoli burocratici, come gli emendamenti degli Stati membri, possono rallentare parzialmente le proposte e gli obiettivi iniziali.

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    Summary

    La recente crisi energetica ha riportato in Europa un vecchio fenomeno: l’inflazione. L’incremento dei prezzi sta causando grandi disagi economici agli stati membri, in particolare a quelli caratterizzati da una forte dipendenza dalle esportazioni russe di gas.


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