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Il report è efficace se apre la strada a un vero cambiamento

Sostenibilità ambientale, sociale ed economica sono tre dimensioni necessarie e inscindibili per accelerare la transizione verso un futuro più virtuoso. Per questo devono essere sempre più integrate nelle strategie delle istituzioni e delle imprese. Se n'è parlato in un convegno organizzato da EY e Regione Lombardia, un importante momento di confronto tra rappresentanti del mondo imprenditoriale e della Regione

Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future: è questa la definizione di sviluppo sostenibile fornita dalle Nazioni Unite nell'Agenda 2030, che definisce 17 obiettivi principali secondo i quali si delinea un nuovo modello di società fondata su criteri di maggiore responsabilità in termini ambientali, sociali ed economici, finalizzati ad evitare il collasso dell'ecosistema terrestre. Dunque, la sostenibilità ha un contenuto assai più ampio rispetto alle questioni di natura ambientale e si compone di altre due dimensioni altrettanto centrali, una economica e l'altra sociale. Solo dal rapporto sinergico delle tre dimensioni combinate tra loro può nascere un nuovo modello di sviluppo realmente sostenibile in grado di creare benessere per tutti. La visione integrata delle tre dimensioni della sostenibilità sta entrando sempre più nella visione strategica delle imprese, ma anche delle istituzioni, come evidenziato durante il convegno organizzato da EY e Regione Lombardia “Sostenibilità ambientale, sociale ed economica: un confronto tra attori pubblici e privati”, che si è tenuto a Palazzo Lombardia il 14 settembre scorso. Un importante momento di incontro e condivisione tra rappresentanti delle istituzioni e imprenditori nel corso del quale sono emerse proposte concrete e linee di sviluppo per soddisfare le esigenze e la crescita delle generazioni attuali e future. 


Tenere insieme, in modo virtuoso, tutela dell’ambiente, diritti sociali e crescita economica: così si realizza davvero uno sviluppo sostenibile, in grado di rispondere trasversalmente alle sfide legate all’attrattività dei territori, alla competitività del sistema produttivo e alla qualità della vita e dei servizi per cittadini e imprese. In quest’ottica, per gli attori pubblici e privati è fondamentale che la sostenibilità risulti sempre più integrata nella pianificazione strategica, al fine di promuovere un approccio di medio-lungo periodo, misurabile, trasparente e rendicontabile. Ne sono dimostrazione virtuosa sia il Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile della Lombardia sia le tante realtà private che considerano la sostenibilità un cardine della propria strategia competitiva

In apertura del convegno il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha sottolineato come la sostenibilità oggi sia imprescindibile per la crescita e lo sviluppo, ma anche che debba essere portata avanti con giudizio e sempre nel corretto equilibrio tra le tre componenti, ambientale, sociale ed economica. “D'accordo lo sviluppo sostenibile, ma ci vuole gradualità e tempistiche realistiche per mettere in campo gli ingenti investimenti previsti. Non possiamo pensare che questa transizione, seppur necessaria, porti uno stravolgimento alla vita dei cittadini e all'attività delle imprese”, ha dichiarato Fontana.

La sfida della sostenibilità tra attrattività e competitività
La transizione ecologica non è un concetto astratto, ma qualcosa di strettamente connesso a temi concreti quali la competitività delle aziende e gli investimenti in infrastrutture fisiche e digitali. “Una strada percorribile sia dalle imprese che dalle istituzioni, è quella di porsi degli obiettivi misurabili, verificabili e rendicontabili. Infatti, sempre più aziende stanno integrando nei propri piani strategici obiettivi di sostenibilità”, come edivenziato dai dati EY: l'80% delle aziende quotate ha sviluppato un piano di sostenibilità (+32% rispetto al 2020), mentre l'83% è convinto che ci sia un forte vantaggio competitivo nell'integrare i fattori ESG all'interno delle strategie.
Un esempio virtuoso di integrazione degli obiettivi di sostenibilità nei piani strategici è quello di Regione Lombardia che con il Programma Regionale di Sviluppo Sostenibile (PRSS) ha elaborato un unico strumento di programmazione pluriennale che definisce obiettivi, strategie e politiche che la Regione si propone di realizzare per sostenere lo sviluppo sostenibile a livello economico, sociale e territoriale della Lombardia. Il PRSS, sviluppato da un approccio data driven, è articolato su 7 pilastri tra cui connettività, green, lavoro, per offrire una vision di Lombardia come smart land, “Una Lombardia in grado di offrire opportunità, attrattività e competitività ai cittadini e alle imprese, attraverso interventi di diversa natura, tra cui ricostruzione del tessuto sociale, sostegno alla connettività come elemento centrale per l'attrattività del territorio e sviluppo urbano sostenibile”, come affermato da Pier Attilio Superti, Vice Segretario Generale Regione Lombardia.

Sostenibilità ambientale: fonti rinnovabili e rigenerazione urbana

In fatto di sostenibilità ambientale i temi principali emersi durante il convegno riguardano l'energia e l'economica circolare. In particolare, da più parti si evidenzia la necessità di accelerare nella transizione verso le fonti rinnovabili, così come di contenere i consumi in un'ottica di efficientamento energetico. In tema di energie green, inoltre, appare necessario il coinvolgimento diretto di tutti gli stakeholder in un costante dialogo tra le realtà produttive e i cittadini. Per poter coniugare sfide e obiettivi in un contesto di sostenibilità ambientale è fondamentale puntare anche su altre leve quali l'economia circolare: “Il mondo produttivo sta trovando nell'economia circolare una nuova opportunità di sviluppo, non solo in termini di rispetto dell'ambiente, ma anche economici, di ricchezza e qualità della vita. Oggi c'è più informazione sul tema, l'economia circolare è una delle sfide da proseguire nel tema della decarbonizzazione ed è figlia di un cambio nella cultura dei cittadini e delle imprese”, ha dichiarato Giorgio Maione, Assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia.
Una delle chiavi per poter accelerare la transizione green è l'innovazione. Smart city, smart building, riqualificazione degli edifici, sono argomenti sempre più al centro del dibattito tra istituzioni e imprese, che su questi temi possono agire in una sorta di connubio virtuoso in grado di generare benefici per le realtà produttive stesse, che possono riposizionarsi in termini di maggiore competitività interna e globale, ma anche per l'intera collettività con benefici ambientali e di qualità della vita. Un altro tema per sua natura legato alle questioni ambientali è la mobilità sostenibile. Per Ferruccio Resta, Presidente del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile: “La questione centrale per affrontare il tema mobilità sostenibile è la neutralità tecnologica ovvero non insistere su una sola tecnologia. Non è ipotizzabile passare l'intera mobilità sull'auto elettrica o  la movimentazione merci solo su rotaia, bisogna sempre prevedere un'alternativa anche a seconda del contesto in cui ci si trova.” Così il trasporto pubblico deve essere sempre più sostenibile per garantire un'alternativa valida di qualità agli spostamenti in auto, specie in città. “Per questo servono importanti investimenti. Anche se il vero tema non sono i soldi, ma l'execution ovvero creare le condizioni ideali per fare le cose, prime fra tutte la questione delle competenze adeguate e la semplificazione normativa”, dichiara Arrigo Giana, Amministratore Delegato ATM S.p.A. Un tema quello dell'execution sottolineato anche da Enrico Pazzali, Presidente Fondazione Fiera Milano: “Le competenze sono fondamentali e nel nostro Paese non mancano, ma il vero problema sono le regole, spesso poco chiare, complesse e che espongono a dei rischi elevati”.

Sostenibilità sociale: qualità della vita e servizi per i cittadini
La componente sociale della sostenibilità mette al centro le persone, la qualità della vita, il benessere, aprendosi in particolare alle categorie di soggetti più deboli come anziani e giovani. Le aziende possono fare molto per mettere al centro le loro persone, a cominciare dai giovani, affrontando la formazione e la sensibilizzazione in maniera che ogni persona possa prendere decisioni più responsabili e sostenibili non solo sul lavoro ma anche nella vita privata. 

EY da sempre è attenta ai temi sociali e impegnata sulle persone. Da oltre 10 anni EY Foundation rappresenta la parte operativa nel sociale attraverso numerosi progetti di corporate social responsability che coinvolgono in prima persona dipendenti e collaboratori. Tra questi EY Ripples, un programma di volontariato lanciato da EY nel 2018 la cui ambizione è avere, attraverso le attività degli EY Ripples, un impatto positivo sulla vita di 1 miliardo di persone entro il 2030, oppure EY Supporting Next Generation Workforce che punta a ridurre il fenomeno della dispersione scolastica

Anche in diverse realtà imprenditoriali le fondazioni d'impresa stanno diventando il fulcro delle attività sociali delle aziende, agendo in coordinamento con la CSR aziendale per avere un impatto maggiore. È il caso di Fondazione Teatro alla Scala che ha messo in campo numerose iniziative sociali e culturali, ad esempio per rendere più accessibili i biglietti degli eventi teatrali per certe fasce di pubblico, organizzando spettacoli ad hoc per persone con disabilità sensoriale, ma anche la messa online di una piattaforma streaming che trasmette opere e balletti. “Iniziative ispirate al concetto che la diffusione e l'accessibilità a diverse forme di cultura incrementi l'equità sociale”, ha affermato Uberta Bonamigo di Fondazione Teatro alla Scala.  Uno degli aspetti fondamentali della sostenibilità sociale è la possibilità di assicurare le connessioni fisiche a tutte le categorie di persone, come sottolineato da Marco Giovanni Piuri, Amministratore Delegato Trenord Srl e Direttore Generale FNM SpA: “La mobilità non è definita da confini amministrativi, ma da cosa il territorio ha da offrire per generare mobilità stessa, sia esso lavoro, istruzione, tempo libero. Assicurare le connessioni inoltre crea valore per il territorio”. Per un'impresa soddisfare i criteri ESG rappresenta certamente un impegno che deve creare un beneficio per gli stakeholder, proprio per questo implica una precisa programmazione per poter valorizzare il futuro. “I due pilastri sono education ed empowerment. Se per il primo, da oltre 20 anni Bracco investe in un centro psico-pedagogico che si occupa di dispersione scolastica, per il secondo lavoriamo con tutti i linguaggi possibili per accrescere la visibilità dell'expertise delle donne e inoltre abbiamo fissato entro il 2030 un target di presenze femminili minimo del 45% nell'executive”, conclude Gaela Bernini, Segretario Generale Fondazione Bracco e CSR Director, Bracco.

L'impatto della sostenibilità sugli investimenti
La sostenibilità è una grande occasione per cambiare alcuni paradigmi, specie nel nostro Paese dove anche le numerose aziende di piccole e medie dimensioni possono cavalcare l'onda lunga della transizione in atto e diventare protagoniste sul panorama internazionale, ma sempre con il sostegno imprescindibile degli investitori. “Dobbiamo essere innovativi, veloci e cogliere le opportunità per far si che la sostenibilità diventi una grande occasione di crescita e sviluppo. In questo processo il ruolo della finanza è di acceleratore per far diventare le aziende più competitive, a condizione che gli investimenti siano di qualità ovvero realmente sostenibili.”, dichiara Luca Felletti, Responsabile Finanziamenti Agevolati, Intesa Sanpaolo.
Del fatto che molte aziende italiane siano mature per il cambiamento e quindi attraggano capitali è convinta Anna Gervasoni, Direttore Generale AIFI e Direttore del Center of Excellence di UNECE e Luic sulla finanza sostenibile per le infrastrutture e smart cities: “L'Italia esercita una forte attrattiva nei confronti dei fondi di investimento internazionali tra private equity, venture capital, fondi infrastrutturali sia di grandi investitori istituzionali che di privati. In questo momento in Italia ci sono circa 1.300 aziende partecipate da fondi di venture capital e private equity. Per la finanza quella della sostenibilità è una sfida molto impegnativa che certamente avrà un ruolo centrale in questo cambiamento”. Dunque, il mondo della finanza sta cambiando in chiave di logiche ESG: “Siamo passati dal seguire certi criteri solo per ragioni di conformità con la normativa, al farlo per creare valore, specie a livello sociale, con investimenti sulle persone, sul talento e con risultati concreti, misurabili e rendicontabili”, afferma Filippo Gaggini, Amministratore Delegato, Progressio SGR. “La sostenibilità non è più un costo, ma è diventata un vantaggio competitivo di un'azienda. Siamo di fronte ad una grande occasione specie per le PMI che spesso sono più flessibili e quindi aperte al cambiamento. Serve però che si innesti un meccanismo virtuoso dove anche le istituzioni facciano la loro parte”, sostiene Andrea Mazzucato, Managing Partner, 21 Invest.
A sostegno di quanto appena affermato, Marco Pier Mazzucchelli, Partner EMEIA Private Equity Consulting Leader, EY, dichiara: “I criteri ESG oggi guidano sempre di più anche le logiche del mondo del capitale. Tutti gli operatori di finanza hanno necessità di attrarre denaro e per farlo oggi bisogna essere concretamente significativi su questi temi”. 

Summary

Sostenibilità ambientale, sociale ed economica sono tre dimensioni necessarie e inscindibili per accelerare la transizione verso un futuro più virtuoso. Per questo devono essere sempre più integrate nelle strategie delle istituzioni e delle imprese. Se n'è parlato in un convegno organizzato da EY e Regione Lombardia, un importante momento di confronto tra rappresentanti del mondo imprenditoriale e della Regione