Ma qual è lo stato attuale del settore viaggi e quali sono le tendenze per il prossimo futuro? Interessanti scenari emergono da EY Future Travel Behaviours, l'osservatorio periodico che rileva su un campione di 1.000 soggetti i trend connessi ai viaggi per vacanza e per lavoro. L'obiettivo dell'Osservatorio è far emergere come siano cambiate le abitudini di spostamento degli italiani durante la pandemia, in modo da delineare comportamenti, preferenze e attitudini dei viaggiatori di oggi e di domani. Di fatto stanno emergendo nuove propensioni e bisogni, anche inconsci che dunque emergeranno nel prossimo futuro, che modificheranno le aspettative dei viaggiatori.
Un primo dato è che a fronte di un crollo dei viaggi nel 2020, il 67% in meno rispetto all'anno precedente, gli italiani dimostrano comunque un forte desiderio di ripartire. Infatti, due su tre si dichiarano disposti a viaggiare come nel periodo pre pandemia. C' è la volontà di tornare a viaggiare, dunque, ma nel rispetto di nuove prospettive delineate da EY Future Travel Behaviours che descrive come il mondo dei viaggi sta cambiando e illustra i relativi nuovi bisogni emergenti.
Nuove abitudini di viaggio: la salute prima di tutto
Se la pandemia ha lasciato un segno profondo nella domanda di mobilità, in questo ultimo anno è cresciuta la consapevolezza del rischio di contagio da Covid-19. Dunque, la salute è diventata una priorità che influisce direttamente sulle abitudini di viaggio. In tal senso, ora sono ritenuti fattori imprescindibili che i mezzi di trasporto e le strutture ricettive adottino le misure adeguate, quali la garanzia del distanziamento e la fornitura di presidi per la sicurezza sanitaria (mascherine, disinfettanti per le mani). Allo stesso modo l'incertezza della situazione ha introdotto nuove priorità all'insegna della massima flessibilità in tutti gli aspetti del travel journey, inclusi quelli economici, come la possibilità di ottenere rimborsi in caso di ritardi e disservizi, ritenuta fondamentale per il 67% del campione. Di grande importanza è anche il potersi avvalere di un agile sistema di prenotazioni e disdette conseguenti all'insorgere di situazioni sanitarie impreviste.
In calo i viaggi di lavoro
I tempi in cui si viaggiava spesso per questioni professionali sembrano lontani. Anche perché la tecnologia ha accorciato le distanze. In tal senso, l'osservatorio EY Future Travel Behaviours segnala che ad oggi il 47% degli italiani limiterà i viaggi di lavoro. Questo non significa che non vi sia il desiderio di tornare agli incontri di lavoro in presenza, come indicato dal 65% del campione. Una chiara volontà, per altro talvolta inconscia, di tornare a trovarsi di persona, che indica una tendenza da tenere in considerazione per ricostruire il tessuto di rapporti professionali da qui in avanti.
Mezzi di trasporto: nel segno della sostenibilità
I nuovi scenari successivi al lockdown hanno registrato un incremento della mobilità attiva con una notevole crescita dell'utilizzo dell'auto per gli spostamenti extraurbani in quanto considerata più sicura rispetto a treno e aereo. Al tempo stesso uno degli aspetti che emerge dall'Osservatorio è che la pandemia sembra aver accresciuto una maggiore sensibilità verso l'ambiente. Il 42% dichiara infatti che in un contesto più sicuro dal punto di vista sanitario orienterà la scelta, sulla base dell'impatto ambientale del mezzo di trasporto. In questo senso il treno viene indicato dal 61% come mezzo più green. A livello di fasce di età la generazione Z (18-25 anni), si dimostra la più attenta all'ambiente: il 54% dichiara di avere particolarmente a cuore la salute del Pianeta. Questo significa che i gestori del trasporto ferroviario e aereo potrebbero conquistare questa parte di mercato, intercettando i nuovi bisogni, attraverso l'offerta di servizi adatti al contesto attuale e futuro e personalizzando l'esperienza di viaggio.
I profili dei viaggiatori
I dati raccolti da EY Future Travel Behaviours mettono in luce profondi cambiamenti nelle motivazioni dei viaggiatori, siano essi per turismo o per lavoro. In particolare si evidenzia un quadro decisamente eterogeneo, caratterizzato da preferenze sempre più diversificate e personalizzate che andranno intercettate. Nello specifico, sono stati identificati otto diversi profili rappresentativi dei viaggiatori (ad esempio i Health & Environment Concerned Travelers, Hypertravelers) che tengono conto di caratteristiche anagrafiche, comportamenti e preferenze di viaggio, intenzioni dichiarate e motivazioni rilevate da analisi implicite. Il gruppo più numeroso tra quelli individuati è quello dei Potential Frequent Travelers (18% del campione), che ha intenzione, una volta terminata la pandemia, di aumentare i propri viaggi sia per turismo che per lavoro. I Potential Leisure Travelers (11%), invece, desiderano viaggiare di più per vacanza, ma meno per motivi professionali.