Le principali preoccupazioni emerse dall’indagine riguardano le pressioni sui costi e la necessità di trattenere il capitale umano. Quasi la metà dei rispondenti (48%) indica come priorità per i prossimi tre anni la gestione efficace dei budget e delle spese della funzione fiscale. Il 45% ritiene cruciale pianificare in modo efficiente il tasso di imposta effettivo e le imposte in contanti, mentre il 42% considera essenziale investire nell'apprendimento e nello sviluppo delle persone. In Italia, tra le priorità emergono anche la gestione efficace delle controversie fiscali globali e dei rischi
Le pressioni normative e di rendicontazione aumentano la necessità della trasformazione tecnologica
Lo studio evidenzia che le funzioni fiscali stanno affrontando responsabilità sempre più complesse legate all'utilizzo dei dati. Questo include le dichiarazioni fiscali digitali in tempo reale e la fatturazione elettronica, che saranno presto richieste in circa 100 Paesi. Inoltre, le aziende devono conformarsi alle raccomandazioni dell'OCSE, come il Pillar 2 del progetto BEPS 2.0, che esorta i Paesi a stabilire una tassa minima globale di almeno il 15% per le grandi imprese. L’82% delle aziende europee si aspetta di apportare cambiamenti moderati o significativi ai propri processi di rendicontazione legati al Pillar 2.
Il divario di talenti e l'impatto dell’AI sulla gestione dei professionisti delle funzioni fiscali
Il talent gap rappresenta una sfida significativa, con il 66% dei leader fiscali e finanziari che segnala difficoltà nel trattenere e attrarre personale qualificato. Il 57% ritiene che l'intelligenza artificiale non ridurrà la forza lavoro nella funzione fiscale. Al contrario, le aziende prevedono di riallocare il tempo dei dipendenti verso attività più strategiche e di alto valore, liberandoli dai compiti di routine.