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09 dic 2024  | Milano, IT

EY TFO Survey 2024: CFO e tax director ottimisti sull'impiego dell’IA per affrontare le pressioni sui costi e le sfide normative

  • L'86% dei CFO e dei tax director intervistati in Europa ritiene che l'intelligenza artificiale aumenterà l'efficienza e l'efficacia delle rispettive funzioni.
  • Le sfide più urgenti sono: pressioni sui costi, talent gap, conformità con le nuove rendicontazioni.
  • Tra le leve di trasformazione dei prossimi 3 anni: cambiamento dei modelli operativi fiscali e finanziari, dipendenti impegnati in attività a più alto valore aggiunto e passaggio a un piano di co-source (TFO)

 

Milano, 9 dicembre 2024. L'EY Tax and Finance Operations (TFO) Survey, che ha coinvolto 1.600 Chief Financial Officer e Tax Director provenienti da 32 Paesi e 18 settori, evidenzia che l'intelligenza artificiale avrà un impatto significativo sulle funzioni fiscali e finanziarie delle imprese. L'AI contribuirà a superare le sfide più urgenti, come colmare il divario di talenti e garantire la conformità con le nuove normative di rendicontazione, comprese quelle relative alle imposte minime globali.

L'86% dei CFO e dei tax leader intervistati a livello europeo ritiene che l'intelligenza artificiale migliorerà l'efficienza e l'efficacia delle loro funzioni. In particolare, nei prossimi tre anni, i principali benefici attesi riguardano l'acquisizione e l'elaborazione dei dati (23%), il calcolo delle imposte sul reddito e la contabilità (20%) e le attività di compliance (18%). Tuttavia, il 68% degli intervistati afferma di essere ancora nelle fasi iniziali del percorso di implementazione dell'AI. 

L'impiego dell'intelligenza artificiale permetterà ai professionisti fiscali di essere più efficienti, di concentrarsi sui compiti strategici e di prendere decisioni migliori, creando così più valore. L'AI non solo automatizzerà le attività ripetitive, ma fornirà strumenti avanzati per l'analisi dei dati, migliorando la precisione e la tempestività dei processi fiscali. È il momento di rendere la funzione fiscale a prova di futuro, sviluppando un piano per integrare l'AI in modo responsabile e con fiducia

Le principali preoccupazioni emerse dall’indagine riguardano le pressioni sui costi e la necessità di trattenere il capitale umano. Quasi la metà dei rispondenti (48%) indica come priorità per i prossimi tre anni la gestione efficace dei budget e delle spese della funzione fiscale. Il 45% ritiene cruciale pianificare in modo efficiente il tasso di imposta effettivo e le imposte in contanti, mentre il 42% considera essenziale investire nell'apprendimento e nello sviluppo delle persone. In Italia, tra le priorità emergono anche la gestione efficace delle controversie fiscali globali e dei rischi

Le pressioni normative e di rendicontazione aumentano la necessità della trasformazione tecnologica
Lo studio evidenzia che le funzioni fiscali stanno affrontando responsabilità sempre più complesse legate all'utilizzo dei dati. Questo include le dichiarazioni fiscali digitali in tempo reale e la fatturazione elettronica, che saranno presto richieste in circa 100 Paesi. Inoltre, le aziende devono conformarsi alle raccomandazioni dell'OCSE, come il Pillar 2 del progetto BEPS 2.0, che esorta i Paesi a stabilire una tassa minima globale di almeno il 15% per le grandi imprese. L’82% delle aziende europee si aspetta di apportare cambiamenti moderati o significativi ai propri processi di rendicontazione legati al Pillar 2.

Il divario di talenti e l'impatto dell’AI sulla gestione dei professionisti delle funzioni fiscali
Il talent gap rappresenta una sfida significativa, con il 66% dei leader fiscali e finanziari che segnala difficoltà nel trattenere e attrarre personale qualificato. Il 57% ritiene che l'intelligenza artificiale non ridurrà la forza lavoro nella funzione fiscale. Al contrario, le aziende prevedono di riallocare il tempo dei dipendenti verso attività più strategiche e di alto valore, liberandoli dai compiti di routine.

Le pressioni normative e di rendicontazione rappresentano una sfida per le funzioni fiscali e finanziarie; molte aziende stanno valutando il passaggio a modelli di co-sourcing. Più della metà delle aziende considera i piani tipo TFO come una soluzione per liberare risorse interne dalle attività di compliance e concentrarsi su tematiche a più alto valore aggiunto, come il Country-by-Country Reporting e il BEPS. Più dell'80% delle aziende prevede cambiamentii in ottica di BEPS reporting. Inoltre l’assenza di risorse e le pressioni sui budget impongono ai dipendenti di lavorare di più con meno: in questo scenario il co-sourcing è visto come una soluzione affinchè i professionisti fiscali si concentrino su compiti strategici. Il co-sourcing può ridurre i costi e colmare il talent gap, migliorando l'efficienza nella gestione dei dati e della tecnologia. Inoltre, più della metà delle aziende intervistate è pronta per il passaggio a piani tipo TFO, con il 60% che preferisce un unico fornitore