Private Equity
I fondi di Private Equity hanno continuato a essere molto attivi sul mercato italiano, confermando il loro ruolo di rilevanza nel consolidamento e nello sviluppo delle aziende italiane, tanto che i fondi mantengono circa il 40% di incidenza sulle operazioni annunciate in Italia nel 2023. Nel corso dall’anno scorso, infatti, hanno completato 488 operazioni di buy-out su target italiane per un controvalore di 38,5 miliardi di euro (rispetto a 504 operazioni nel 2022 per 65,4 miliardi). Gli operatori hanno mostrato interesse in crescita in relazione al settore industriale, Energy & Utilities e Business services.
Investimenti italiani all’estero
Nel 2023 le operazioni di M&A annunciate da parte di aziende italiane su target estere sono state 261, in linea con il periodo precedente, ovvero 264 operazioni. Tuttavia, il valore aggregato di queste acquisizioni, dove divulgato, risulta cresciuto del 21% anche per effetto di alcuni ‘megadeal’ con valore di acquisizione superiore a 1 miliardo di euro nei settori energia, servizi finanziari e farmaceutico. Questo trend dimostra come per le imprese del Paese la leva transazionale rappresenti un elemento determinante per la ridefinizione dei mercati target in cui operare e per la riorganizzazione dell’approvvigionamento di materie prime e prodotti. Spagna (38 operazioni), Stati Uniti (35), Germania (24), Francia (20) e Regno Unito (19) sono i primi cinque Paesi per numero di operazioni M&A da parte di aziende italiane.
Outlook 2024
Per il 2024 diversi fattori suggeriscono uno scenario caratterizzato da aspettative tendenzialmente positive ma che presentano anche qualche complessità: se da un lato, la liquidità presente nel sistema continua a essere elevata, prevedendo un eventuale rallentamento delle politiche restrittive delle banche centrali, e i consumatori, seppure attenti, esprimono una certa fiducia che si riflette nell’aumento generale dei consumi, dall’altro lo scenario rimane ancora complesso per via del perdurare delle tensioni geopolitiche che rischiano di avere un significativo impatto sulle attività commerciali e che, a causa di un eventuale rischio di nuove tensioni, potrebbero determinare politiche commerciali restrittive. Inoltre, anche la trasformazione tecnologica in atto comporta, con le proprie innovazioni e l’accelerata adozione su larga scala, nuove opportunità ma anche potenziali rischi e sfide da affrontare.
In Italia, permangono alcuni elementi che hanno già caratterizzato l’andamento M&A degli ultimi due anni tra cui, in particolare, la necessità di continuare a operare una veloce trasformazione dei modelli operativi e di business, all’insegna della revisione delle catene di fornitura, dei mercati target, dell’efficienza operativa e dello sviluppo tecnologico per effetto della trasformazione indotta dalla Intelligenza Artificiale (IA), in un contesto quale quello italiano, di limitata disponibilità di capitale, in particolare nelle PMI, continuerà a favorire una dinamica M&A solida. Tra i settori che hanno visto incrementare l’incidenza delle attività M&A nel 2023, il comparto Industrial & Chemicals ha mantenuto alti livelli di attività M&A, anche se con dimensioni medie più contenute, e per il 2024 si stima che il settore resterà attrattivo per gli investitori. Anche Life science ha registrato un’intensa attività transazionale che ha riguardato circa 90 operazioni e si prevede che il processo di consolidamento proseguirà nell’anno in corso. Il settore Energy & Utilities continua a mantenere elevati livelli di attività di M&A anche grazie alla transizione energetica in corso. Anche nell’ambito Telecom si stima che la attrattività sul mercato italiano non diminuirà.