Guardando nel dettaglio alla motorizzazione, la propensione all’acquisto di veicoli BEV cala leggermente rispetto alle rilevazioni del 2022 (da circa il 23% al 21%) mentre rimane stabile la propensione al plugin equivalente al 22% e superiore alla media globale (12%).
Tra i principali motivi dietro all’acquisto di veicoli BEV nel Paese, per la prima volta il fattore economico, ovvero l’aumento dei prezzi dei carburanti, è in testa per il 40% mentre le tematiche di sostenibilità ambientale si posizionando al secondo posto per il 38% assieme a quelle di incentivazione monetaria e sussidi. Nonostante queste percentuali che testimoniano una forte propensione all’acquisto dell’elettrico, i dati di mercato dal gennaio scorso evidenziano ancora un gap nella realtà di tali intenzioni (la quota di immatricolato BEV da gennaio ad oggi è appena del 3,9% circa).
Tra le motivazioni che limitano l’adozione dell’elettrico rimane persistente il tema della percezione di un’infrastruttura di ricarica non adeguata alle proprie esigenze (40% dei rispondenti la indicano come fattore deterrente al passaggio verso l’elettrico). Il fattore costo d’acquisto della vettura è oggi infatti meno impattante nel passaggio al mondo 100% elettrico (42%) rispetto a due anni fa (si sfiorava il 60%) grazie ai sussidi all’acquisto previsti e al progressivo calo dei prezzi di acquisto, come terzo fattore indicato dai consumatori e il range di autonomia è comunque un punto critico ancora percepito dai clienti (30% circa).
Tuttavia, soprattutto nel corso dell’ultimo anno, si sono fatti importanti progressi per rafforzare l’infrastruttura (oggi si contano circa oltre 45 mila punti di ricarica e in aumento del +47% rispetto giugno 2022 con un progressivo incremento della quota di colonnine fast e super fast). Gli sforzi sono stati dunque importanti, ma bisognerà continuare se non aumentare gli investimenti e le iniziative in primo luogo su tre direttrici: aumentare ulteriormente il numero complessivo di colonnine (soprattutto fast e super fast nei luoghi strategici) sfruttando al massimo gli incentivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che sono stati messi a disposizione, avviare l’installazione sulla rete autostradale delle colonnine fast dove rimangono ancora progressi da compiere e, non da ultimo, lavorare sull’esperienza cliente.