Piani di investimento: digital e sostenibilità per potenziale crescita
Nonostante gli effetti della pandemia ancora in corso, lo scoppio del conflitto russo-ucraino e le conseguenti difficoltà legate alla disponibilità di materie prime e l’aumento dei prezzi dell’energia, la maggioranza delle imprese intervistate ha dichiarato di non aver sostanzialmente mutato il proprio business plan. In particolare, il 38% dichiara di non aver cambiato il proprio piano di investimenti aziendale a seguito delle criticità emerse sul mercato. Il 29% dichiara di averlo integrato per tenere conto degli extra costi, ma senza cambiare sostanzialmente gli obiettivi di investimento.
Nell’attuale contesto macroeconomico e geopolitico, l’attenzione delle imprese è comunque sempre rivolta alla crescita. Le leve più ricercate sono quelle dell’innovazione di prodotto, anche attraverso la digitalizzazione dei processi, la ricerca di nuovi mercati e l’aumento della capacità e dell’efficienza produttiva, anche tramite una gestione più flessibile della supply chain.
Piu del 50% delle aziende intervistate, in particolare, ha dichiarato che la digitalizzazione dei processi aziendali, anche con l’utilizzo della robotica (per l’11%), è presente nei propri piani di investimento. Questa propensione è stata accelerata dalla pandemia e rimane centrale in tutti i business plan delle imprese.
La strada per un business sostenibile non sta rallentando: il 52% delle imprese, sostanzialmente trasversale a tutti i settori analizzati, investe nella ricerca di fonti energetiche e di materie prime sostenibili – rispettivamente 31% e 21% – (circular economy principalmente per comparto manifatturiero/retail), avendo compreso (il 27%) che la responsabilità sociale del proprio operato è un elemento chiave per aumentare il valore del proprio brand nel medio-lungo periodo. Nello specifico, il settore manifatturiero risente particolarmente della scarsità di approvvigionamenti nonché degli impatti dell’aumento dei costi delle utilities: la propensione agli investimenti si concentra in questi casi su aumento dell’efficienza energetica e della capacità produttiva.
Agilità e opportunità per le imprese: gli abilitatori
Lo shock pandemico, il conflitto nel continente europeo e la crescita delle tensioni inflazionistiche hanno definitivamente costretto gli imprenditori nelle condizioni di dover operare senza certezze nemmeno nel breve periodo. In un ambiente competitivo volatile, incerto e complesso il 49% degli imprenditori sta trasformando le proprie aziende cercando di renderle più “leggere”, flessibili e pronte al cambiamento nel breve periodo. L’analisi strategica per scenario è il modello adottato dalla maggioranza delle imprese: consente di prendere decisioni in anticipo rispetto agli eventi, anche grazie a strutture e processi decisionali semplificati.
La maggioranza delle imprese ha compreso che il PNRR è una opportunità irripetibile per esse e per il Paese in generale, e si sentono pronte a coglierla. Quasi tutte le imprese infatti identificano nel collegamento delle opportunità offerte dal Piano nazionale con il proprio piano di investimenti la principale sfida da superare per non perdere questa occasione. Tali opportunità sono state intercettate quali fondamentali leve per la crescita in particolare da realtà produttive manifatturiere e prodotti consumer/retail di medie dimensioni.
Roasdshow territoriale EY Private “Imprenditori d’Italia”
I risultati della survey sull’imprenditoria guideranno inoltre il confronto durante la seconda edizione del roadshow territoriale EY Private “Imprenditori d’Italia”. L’iniziativa, che anche quest’anno avrà lo scopo di incontrare gli imprenditori dei principali distretti territoriali italiani e le istituzioni locali, avrà inizio a giugno con una prima tappa nella Regione Lazio.
Durante ciascuna tappa, oltre ai risultati della survey sull’imprenditoria, che indaga circa i principali driver di investimento per le aziende, i progetti volti ad affrontare l’instabilità del contesto economico attuale e massimizzare le opportunità di sviluppo derivanti dal PNRR, verrà presentata una ricerca creata ad hoc sulla base delle peculiarità del tessuto economico locale, in partnership con associazioni territoriali.
Le candidature del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno®
Sono aperte le candidature per la XXV edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno® ideato e promosso da EY, leader mondiale nei servizi professionali per le aziende, come riconoscimento per celebrare gli imprenditori capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo economico, ambientale e sociale del Paese.
Nell’ambito dell’iniziativa EY anche quest’anno darà spazio ai nuovi talenti attraverso il Premio EY Startup, un riconoscimento nato per dare visibilità ai giovani brillanti che, partendo da un’idea originale, sono riusciti a dar vita ad un’impresa proponendo al mercato prodotti, processi e servizi innovativi.
Tra i vincitori delle ultime edizioni, Elisabetta Franchi, Amministratore Unico di Betty Blue S.p.A., Massimo Perotti, Executive Chairman di Sanlorenzo S.p.A, nel 2019 e Sonia Bonfiglioli, Presidente di Bonfiglioli Riduttori, nel 2018.
[1] Il seguente sondaggio è stato condotto nel mese di marzo 2022 su una popolazione di circa 100 aziende italiane.
[2] Possono partecipare tutti coloro che sono alla guida di aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato minimo di 50 milioni di euro. Il Premio valorizza le realtà che sono riuscite a rinnovarsi, adottando modelli di business che coniugano creatività, internazionalità ed innovazione.