Aumentano rispetto al 2020 anche l’utilizzo di treno e aereo rispetto ai mezzi personali, ma con livelli ancora inferiori rispetto al 2019, e con alcune differenze per fascia d’età che rivelano un incremento consistente dei voli aerei per gli under 40 (42% vs 30% del campione totale). Aumentano anche gli spostamenti per lavoro: tra chi viaggia per lavoro, l’auto resta il mezzo più utilizzato (60%), il treno è usato in misura maggiore rispetto al 2019 (55%), mentre solo 1 su 3 si sposta in aereo.
Nuove priorità: la sostenibilità incide sul traveler journey
Comodità e prezzo sono i principali fattori che influenzano la scelta del mezzo di viaggio, come per la precedente rilevazione, ma, anche se la sicurezza dell’esperienza di viaggio resta importante, quest’ultima tuttavia assume meno rilevanza nelle priorità dei viaggiatori. Aumenta invece l’importanza attribuita alla sostenibilità: il 74% degli individui afferma di aver fatto scelte di viaggio pensando alla sostenibilità in quanto sono preoccupati per le conseguenze delle proprie azioni sul pianeta.
Nel confronto tra auto e treno, si registra un’elevata attenzione dei viaggiatori alle iniziative di riduzione dell’impatto ambientale dei viaggi in aereo, con oltre la metà del campione che ritiene rilevanti quelle relative all’utilizzo di carburanti green, ma si evidenzia anche una disponibilità da parte dei 2/3 degli intervistati a pagare un sovrapprezzo per garantire la compensazione delle emissioni di CO2 dei propri viaggi di breve e lungo raggio.
L’analisi delle attitudini, effettuata con test impliciti, verso un atteggiamento di tipo «Environmental Concern», evidenzia una netta tendenza verso l’adozione di comportamenti eco-friendly ed attenti all’ambiente. Dalle risposte esplicite emerge che il 46% considera importante o molto importante l'impatto sull'ambiente delle proprie scelte, un dato in aumento rispetto alla precedente rilevazione. Anche i test impliciti confermano il trend di crescita della preoccupazione verso i temi ambientali. Infatti, il 75% degli intervistati ha un atteggiamento ansioso verso i problemi ambientali (contro il 67% della scorsa wave).
Nel 2021 aumentano i viaggi per vacanza e lavoro
Dopo un anno di forte contrazione, gli spostamenti per vacanza tornano a crescere nel 2021, avvicinandosi ai livelli pre-pandemia. Rispetto al 2020, infatti, la percentuale di coloro che dichiarano di non aver effettuato nessun viaggio si riduce di circa 10 punti percentuali, mentre raddoppia per chi ha viaggiato più di 5 volte all’anno. Per gli spostamenti di lavoro la percentuale di coloro che affermano di aver effettuato tra 1 e 4 e tra 5 e 10 viaggi nel 2021 sale di 2 punti percentuali. Il 69% degli intervistati dichiara di non aver effettuato viaggi di lavoro.
Secondo i dati dell’osservatorio EY, l’auto si conferma il mezzo di trasporto più utilizzato nel triennio temporale analizzato (2019-2020-2021), con un ritorno ai livelli pre-pandemia, ma nel 2021 le persone ritornano ad utilizzare mezzi collettivi: si assiste ad una ripresa di treno (32% vs 15% nel 2020) e aereo (30% vs 18% nel 2020) pur se non ai livelli pre-pandemia; in particolare l’aereo presenta ancora un margine di ripresa di 19 punti percentuali rispetto al 2019. In generale si registra un aumento generalizzato nell’utilizzo di tutti i mezzi di trasporto rispetto al 2020 e, in quasi tutti i casi, anche un incremento rispetto ai livelli pre-pandemia. Fanno eccezione traghetto e aereo che scontano una minore frequenza di utilizzo rispettivamente di 1 e 7 punti percentuali rispetto al 2019.
Cambiamenti delle inclinazioni di viaggio nel 2022
In questa edizione è stato chiesto al campione di indicare le intenzioni di viaggio per il 2022 e dai risultati emerge che la maggior parte delle persone (oltre 1 su 2) mostra in generale una propensione a ritornare alle abitudini di viaggio pre-pandemia o ad aumentare il numero di viaggi, guidata dagli spostamenti in auto. Tuttavia, così come rilevato nella precedente edizione dell’osservatorio EY, il cui dato era riferito alle intenzioni di viaggio al superamento della pandemia, gli intervistati si mostrano ancora molto cauti verso i viaggi con mezzi collettivi, infatti oltre la metà afferma di voler limitare i viaggi di vacanza in treno e aereo (nella precedente wave erano rispettivamente il 50% e il 46%). Anche per quanto riguarda i viaggi di lavoro si osserva la volontà di tornare alle stesse abitudini pre-pandemia o di aumentare il numero di viaggi.
Dove e perché si viaggerà in vacanza nel 2022
Nel 2022, l’Italia risulta la meta preferita per i viaggi di vacanza dalla maggior parte delle persone (67%). Tuttavia, in coerenza con l’allentamento delle restrizioni e il miglioramento della situazione sanitaria, il 33% del campione desidera trascorrere le vacanze anche all’estero (13% solo all’estero e 20% entrambi). Nel 2022, i vacanzieri si muoveranno alla ricerca del relax (65%), spinti dal desiderio di scoprire luoghi e culture differenti (61%) e per stare insieme a familiari e amici (46%).
Una piccola percentuale conferma una nuova tendenza introdotta dalle necessità sorte in questo periodo di forti restrizioni e cambio delle abitudini di lavoro: il 6% delle persone prevede infatti di effettuare viaggi di workation, ovvero di lavorare da remoto in luoghi di villeggiatura.
Dove e perché si viaggerà per lavoro nel 2022
Per quanto riguarda i viaggi di lavoro, la maggior parte delle persone prevede di effettuare, nel 2022, spostamenti solo in Italia (89%), mentre l’11% immagina di dover trascorrere un periodo all’estero per motivi lavorativi (7% solo all’estero e 4% entrambi).
Nel 2022, i lavoratori si sposteranno principalmente per raggiungere la sede lavorativa abituale (il 41% dichiara che si sposterà con la stessa frequenza/ più frequentemente rispetto a prima della pandemia) e per incontrare clienti o fornitori o partecipare a riunioni (il 57% dichiara che si sposterà con la stessa frequenza/ più frequentemente rispetto a prima della pandemia).
Gli 8 profili dei viaggiatori in evoluzione
Dai risultati dell’Osservatorio emergono dunque cambiamenti profondi nelle motivazioni alla base delle scelte di viaggio che rendono la popolazione dei viaggiatori sempre più eterogenea, con preferenze diversificate e le segmentazioni tradizionali del mercato obsolete. I dati raccolti hanno permesso di identificare 8 profili rappresentativi dei viaggiatori e, anche in questa edizione dell’Osservatorio, il cluster dei Potential Frequent Travellers, che intende aumentare i propri viaggi sia per vacanza sia per lavoro, si conferma come il cluster più numeroso (20% del campione e +2p.p. vs rilevazione precedente). Aumenta il numero dei Reluctant Travelers (+3p.p.), che continueranno quest’anno a limitare gli spostamenti, e degli Health & Environmental Concerned Travelers (+1p.p.) che non intendono aumentare il numero di viaggi, mentre si riducono i cluster dei Potential Leisure Travelers (-2 p.p.) propensi a viaggiare per vacanza ma non per lavoro, e degli Hypertravelers (-3 p.p.) che viaggiano più frequentemente della media. Tali variazioni potrebbero trovare una spiegazione nel protrarsi della situazione pandemica anche nel corso dell’ultimo anno.