Lo scenario internazionale
Guardando alle principali economie a livello globale, Oxford Economics stima per gli Stati Uniti una crescita del PIL che dovrebbe mantenersi su tassi relativamente solidi, al 2,6% nel 2024, sostenuto in particolare dalla domanda interna. L’inflazione è prevista al 3,3%, ancora ampiamente al di sopra del target della Fed; inoltre, le dinamiche più recenti sollevano qualche preoccupazione sulla rapidità del processo disinflattivo, che è visto rafforzarsi solo a partire dalla fine di quest’anno. Sebbene questo, assieme alla recente crescita dei prezzi energetici, abbia raffreddato le attese dei mercati sui tagli dei tassi, gli ultimi dati sul mercato del lavoro in rallentamento supportano le aspettative su tagli dei tassi per 50 punti base (bps) entro la fine dell’anno. Nel 2025 il processo di normalizzazione di inflazione e tassi di crescita dovrebbe proseguire, permettendo un ulteriore allentamento della politica monetaria, sebbene le elezioni incombenti aggiungano un elemento di incertezza.
Per la Cina, Oxford Economics stima una crescita del PIL del 4,7% nel 2024, al di sotto del target governativo di una crescita “attorno al 5%”. Per quanto riguarda l’inflazione le stime si attestano su un fiacco 0,5%, dopo lo 0,2% dell’anno scorso: i rischi sono speculari rispetto alla situazione europea e statunitense, con il rischio di deflazione in crescita. Oxford Economics stima un tasso di crescita del PIL dell’Eurozona dello 0,8% nel 2024 con un’accelerazione all’1,8% nel 2025. Dopo un aumento del PIL dello 0,3% nel primo trimestre, le aspettative sono per un tasso di crescita simile anche nel secondo trimestre, mentre dalla seconda parte dell’anno l'attività economica è vista rafforzarsi. Tra i fattori principali che guideranno questa ripresa ci sono la bassa inflazione, il miglioramento dei redditi reali, l'allentamento della politica monetaria e le migliori prospettive di domanda nell'industria.