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Sfide e opportunità del sistema bancario italiano

EY Banking Leadership Talk è stato un momento di confronto con autorevoli manager bancari italiani per analizzare il contesto macroeconomico, il mercato del credito e il profondo cambiamento che le banche stanno affrontando

L'attuale scenario macroeconomico evidenzia grande incertezza e volatilità dovute a diversi fattori, specie l'elevata inflazione, oltre il 6% e i tassi d'interesse in costante aumento – in Eurozona sono saliti fino al 4% - due indicatori fondamentali che non dovrebbero rientrare nel breve periodo. Sulla situazione del settore bancario e finanziario hanno influito anche il fallimento di Credit Suisse e la crisi delle banche americane della Silicon Valley. Uno shock ancora non del tutto assorbito che ha avuto diverse ripercussioni in parte sulla liquidità e, soprattutto, sul credito a imprese e famiglie che si segnala in diffuso rallentamento. Cosa stanno facendo le banche per affrontare la complessità del contesto? Quali nuove sfide e opportunità si possono cogliere anche in chiave di progresso tecnologico e attenzione ai fattori ESG? Interessanti indicazioni sono emerse dall'EY Banking Leadership Talk, un evento organizzato da EY con autorevoli manager del mondo bancario italiano per analizzare la situazione presente e dare uno sguardo sul futuro del settore.

Sebbene le famiglie e le imprese italiane si trovino a fare i conti con tassi d’interesse più alti ed un livello d’inflazione che fatica a diminuire, la crescita dei prestiti – seppure in rallentamento rispetto al recente picco – è un segnale positivo di fiducia per il futuro. In una fase così complessa, le banche, grazie anche alla forza patrimoniale accumulata negli ultimi anni, hanno dato prova di resilienza e solidità. L'attuale incertezza economica e il contesto geopolitico metteranno ulteriormente alla prova il settore nel medio termine, ma la domanda complessiva di prestiti dovrebbe riprendersi entro il 2025. La sfida attuale per il sistema bancario è legata all’adattamento dei modelli di business per fare fronte alle nuove dinamiche di mercato e tecnologiche

Andamento del mercato dei crediti e dei mutui
Il talk ha preso spunto anche dai dati dell' EY European Bank Lending Economic Forecast 2023, l'analisi di EY della congiuntura creditizia italiana, da cui emerge ad esempio che il credito bancario al settore privato è in rallentamento a causa dell'incertezza e della volatilità dei mercati, ma la situazione nel nostro Paese è di maggior tenuta rispetto alle principali economie europee. La crescita dello stock di credito in Italia sarà piuttosto contenuta, +0,6% nel 2023, per poi risalire a +1,3% nel 2024 e al +3,1% nel 2025. Rallentamenti decisamente più marcati si registrano in Germania dove si passa dal +6,9% dell'anno scorso al +2,8% nel 2023, e in Francia, dal +6,1% del 2022 al +3,6% del 2023. L'attuale clima di volatilità influisce specie sul credito alle imprese previsto in calo dello 0,2% nell'anno in corso. Situazione migliore per il credito al consumo che segna un +2,3%, nonostante la frenata rispetto al +3% registrato nel 2022. Anche il mercato dei mutui ipotecari segna un deciso calo, passando dal +4,2% dell'anno scorso al +1,4% di quest'anno. Sul mercato immobiliare pesa l'aumento dei tassi d'interesse, anche se il rallentamento dei prestiti ipotecari netti è meno evidente in Italia rispetto a Francia e Germania, grazie a una crescita più contenuta dei prezzi degli immobili. Dunque, nonostante alcuni rallentamenti, i dati nel complesso invitano a un cauto ottimismo per il prossimo futuro, a condizione che si mettano in campo alcune strategie di sistema: "Per mantenersi rilevanti nel medio-lungo termine occorre prima di tutto completare la trasformazione digitale in atto e mettere in agenda i temi ESG che spesso non sono ancora affrontati in modo organico dal sistema bancario, in modo che possano impattare davvero sul business. Inoltre, le banche devono investire in prodotti e servizi più personalizzati per le diverse categorie di cliente", ha dichiarato Stefano Battista di EY nel suo intervento iniziale.

"Le principali banche italiane hanno dimostrato solidità patrimoniale e in termini di liquidità, come evidenziato da diversi indicatori, come LCR e Tier1, assorbendo meglio lo shock delle banche regionali USA e del Credit Suisse. Se è vero che l'aumento dei tassi d'interesse crea un aumento dei margini d'interesse, per affrontare il rallentamento dei volumi e il futuro, quando la situazione dovrebbe rientrare, intravediamo quattro grandi sfide che le banche dovranno affrontare. Primo, riflettere sull'andamento del volume dei prestiti che pone la necessità di pensare a nuove iniziative per imprimere un'accelerazione alla crescita. Secondo, attenzione al mondo dei depositi che anche secondo Bankitalia risulta in flessione per la prima volta e che potrebbe avere ripercussione sulla liquidità specie in un futuro contesto normalizzato. Terzo, gestione graduale del tasso degli impieghi, il Pass Through, rispetto al tasso dei depositi. Quarto, attenzione all'evoluzione dei need del cliente, sia impresa che privato, che ricercano nella banca un partner con un'offerta sempre più trasversale, tecnologica e sostenibile"

Filippo Mastropietro
EY Italy Banking & Capital Markets Leader, Financial Services; EY EMEIA Financial Services Banking Transformation Leader

Come affrontare queste quattro grandi sfide?
"Una delle aree più ricche di opportunità è quella dell'utilizzo conscio del capitale dove è possibile implementare leve di ottimizzazione sia nel breve che medio-lungo periodo, come ad esempio l'ottimizzazione degli attivi ponderati per il rischio, lo sviluppo di forme di cross selling e di strumenti a supporto della rete, un approccio forward looking al tema della liquidità in un contesto normalizzato", dichiara Filippo Mastropietro di EY.  Dunque, nell'orizzonte del settore bancario si dischiudono panorami ricchi di interessanti possibilità di crescita e sviluppo, che per essere colte necessitano il focalizzarsi su alcuni punti fermi indicati da diversi manager intervenuti al talk. Prima di tutto mettere il cliente sempre al centro dei processi di trasformazione della banca per interpretare e soddisfare al meglio le sue richieste. Un altro punto centrale è fare leva sulle tecnologie abilitanti, specie quelle basate sull'analisi e l'utilizzo dei dati. Anche per questo appare sempre più necessario investire in upskilling e reskilling con particolare riferimento alle competenze digitali.

Rialzo dei tassi e raccolta bancaria
Tra i temi maggiormente dibattuti durante EY Banking Leadership Talk, la politica dei tassi operata dalla banche centrali. In questo senso diversi manager esprimono prudenza, cautela e anche un certo scetticismo, come Federico Ghizzoni, Presidente di Rothschild & Co Italia che afferma: "L'impatto del rialzo dei tassi non si è ancora del tutto palesato, il rischio è di creare una recessione più profonda e duratura". Un concetto sottolineato anche da Corrado Passera, Founder & CEO illimity: "Per vedere gli effetti della crescita dei tassi sull'economia ci vuole tempo, ma comunque il continuo rialzo non può essere l'unico strumento messo in atto dalle banche centrali per contrastare l'inflazione. Tutti noi dovremmo fare del nostro affinché la pressione sui tassi cominci a diminuire". Particolare attenzione viene riservata dagli operatori del settore bancario al mondo dei depositi. In generale infatti emerge, per la prima volta dopo anni, una diminuzione degli stock di liquidità raccolta tramite depositi (customer funding), al netto di eccezioni di offerte di banche specializzate. "I modelli di business devono cambiare per poter riuscire a compensare un margine costi/depositi che si ridurrà. A tale proposito occorre accelerare sul processo di digitalizzazione dei processi, investire su gestione dati e intelligenza artificiale anche per mettere a punto prodotti sempre più diversificati, non necessariamente finanziari, per conquistare la fiducia del cliente", aggiunge Federico Ghizzoni. Anche per Frederik Geertman, CEO Banca Ifis, diversificare è una delle chiavi di volta per affrontare il tema della raccolta bancaria: "Non si può contare più su grandi liquidità, dunque le banche dovranno occuparsi sempre più del tema dell'approvvigionamento, aprendosi alla differenziazione in un contesto generale di maggiore onerosità."

Infine per Massimiliano Belingheri, CEO BFF Banking Group, è necessario puntare sulle competenze specifiche e sul ruolo tradizionale della banca: "Dovremmo tornare a fare le banche, aiutare i clienti con consulenza specifica, facendo leva sulle proprie core competence".

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