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Il futuro dell'ecosistema dei pagamenti

Dal report EY Digital Payments emerge che in Italia nel 2025 il 50% dei pagamenti sarà digitale. Tra blockchain e super app useremo sempre meno i contanti.  

Come pagheremo acquisti e transizioni finanziarie nel prossimo futuro? Con strumenti diversi e digitali, ma sicuramente sempre meno in contanti. Il passaggio verso la cosidetta cashless society è avviato e corre rapidamente, di pari passo con l'avvento delle nuove tecnologie di pagamento digitale.
Correva l'anno 1950 quando un businessman newyorkese trovandosi fuori a cena senza denaro contante immaginò una carta di credito multiuso. Da allora sono trascorsi diversi decenni e nonostante i grandi cambiamenti della società, i metodi di pagamento non si sono evoluti più di tanto. Una vera prima svolta si è avuta solo negli anni '90 con l'avvento di Internet, dell'e-commerce e nel 1998 con la prima idea di moneta virtuale. Oggi la digitalizzazione ha ampliato e semplificato i metodi di pagamento con un ampio panel di tecnologie basate su smartphone, wearable device, POS, infrastrutture blockchain. Senza contare che 81 Paesi nel mondo, Cina in primis, stanno conducendo sperimentazioni sulla digitalizzazione delle monete nazionali e la BCE nel 2023 presenterà i risultati di un'investigazione sulla fattibilità dell'euro digitale.

Ma a che punto siamo in Italia? Il sondaggio EY Digital Payments e il dibattito con alcuni dei protagonisti dell'ecosistema dei pagamenti hanno dato un quadro generale della situazione attuale, oltre a fornire interessanti indicazioni e stimoli per il futuro.

                        Payments (r)evolution

                                Uno studio di EY sul settore Digital Payments

I numeri della ricerca EY Digital Payments
Secondo quanto emerso nel sondaggio EY Digital Payments nel 2025 il 50% dei pagamenti nel nostro Paese potrebbero essere eseguiti senza l'uso del contante. Una percentuale in decisa crescita rispetto al 33% certificato nel 2020 dall'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano. Un altro dato indicativo di una svolta digitale è che il 70% degli intervistati prevede che la metà dei pagamenti saranno digitali, mentre per un ulteriore 25% il target raggiungibile sarà addirittura del 75%. I servizi maggiormente trainanti di questa transizione sono tre: "buy now, pay later" indicato dal 54% del campione, seguiti da blockchain e super app, citati dal 39% degli interpellati. Si tratta, in sintesi, di singole applicazioni che includono un'ampia gamma di funzionalità legate all'esperienza di pagamento.

Il mercato dei pagamenti digitali presenta anche delle criticità per i player del settore principalmente indicati nella compliance normativa (60%), nell'elevata competizione (59%), oltre ai temi riguardo la corretta rilevazione di frodi e riciclaggio indicati rispettivamente dal 36% e al 25% degli operatori del settore intervistati.

Uno dei temi cruciali emersi dal sondaggio riguarda la collaborazione con player tecnologici e raeltà fintech innovative che viene indicata come vantaggio strategico da ben l'80% del campione, in quanto fattore in grado di abilitare modelli di business innovativi. Al secondo posto tra i plus derivanti dai pagamenti digitali viene indicata dal 50% degli intervistati la possibilità di poter ampliare la propria offerta e personalizzarla, grazie all'uso dei dati derivanti dalle transazioni effettuate. Poter sfruttare partnership e collaborazioni tra i diversi soggetti finanziari ed economici, in un approccio all'insegna dell'open innovation, ricopre massima importanza per la maggior parte dei player del settore. Tra gli strumenti di pagamento digitali invece il sistema delle cripto-valute è nel nostro Paese ancora poco diffuso, nonostante l'incremento di soluzioni finanziarie e transizioni basate sulla tecnologia blockchain. Ciò è anche dovuto alla diffusa scarsa cultura da parte di commercianti e consumatori su tale strumento, legata anche alla mancanza di una regolamentazione comunitaria definita e trasparente. Tra le motivazioni indicate da altri operatori vi sono invece la tecnologia non ancora sufficientemente avanzata per gestire transizioni di grande portata e le grandi fluttuazioni di mercato delle criptovalute. Quindi non c'è da stupirsi se quasi il 60% degli intervistati non ritiene che ci sarà un'accelerazione dei pagamenti in criptovalute entro il 2025.

Cashless society e Data economy
Negli ultimi due anni abbiamo assistito all'accelerazione del digitale nel mondo dei pagamenti anche a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia che hanno cambiato le nostre abitudini. Si pensi che le transizioni con pagamenti mobile sono cresciute del 108% nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020. Nonostante una decisa spinta verso le soluzioni cashless e la volontà anche delle PMI di abilitarsi all'uso delle nuove tecnologie, il nostro Paese è tutt'ora legato ai sistemi di pagamento più tradizionali. Nello scenario attuale inoltre diversi operatori del settore dei pagamenti stanno attraversando un momento delicato che li sta spingendo ad ampliare l'offerta con soluzioni "beyond payments" oltre il servizio finanziario in senso stretto. Qui entra in gioco il grande potenziale rappresentato dai dati. Sfruttando l'enorme mole di dati acquisiti dalle transizioni effettuate ogni giorno è possibile tracciare abitudini e comportamenti di spesa per offrire prodotti personalizzati e a valore aggiunto. Il concetto di Data Economy è stato sottolineato da più parti durante il dibattito organizzato da EY con i player del settore. In particolare Gabriele Benedetto, CEO Telepass, ha parlato dell'importanza dell'usabilità dei dati per mettere a punto i nuovi servizi sempre più abilitati da tecnologie innovative come la blockchain, che stanno trainando la transizione verso la cashless society. Ma quando si tratta di usabilità dei dati entrano in gioco questioni di sicurezza e privacy. La grande sfida per gli operatori del settore è proprio quella di riuscire a trovare il giusto equlibrio tra sicurezza e privacy da un lato ed esperienza di pagamento semplice e trasparente dall'altro.

Il ruolo delle nuove partnership e la regolamentazione

Per i player del settore, oltre all'importanza di intercettare le nuove tendenze, al fine di mettere a punto nuovi servizi, può diventare strategico il ruolo delle partnership con Fintech e operatori finanziari tradizionali. "Stiamo assistendo alla nascita di nuovi modelli di collaborazione in una sorta di passaggio dalla competition alla coopetion", ha affermato Giovanni Speranza, Vice President Cards Acquisition & Insurance, American Express Italia, parlando dei nuovi modelli di partnership anche in una logica di industry convergence. Il settore infatti si sta clusterizzando con l'ingresso di player di altri comparti come trasporti, Energy & Utilities, che hanno l'obiettivo di proporre ai loro clienti una diversificazione del business con l'offerta di nuovi servizi Beyond payments. Tra questi nuovi servizi Giuseppe Perrone, EY EMEIA Blockchain Leader, individua quelli abilitati dalle nuove tecnologie: "In particolare la blockchain potrà costituire un nuovo elemento di sviluppo di queste nuove tipologie di servizio". Secondo Laura Grassi, Direttrice Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano: "La questione emergente dell'industry convergence non è un fattore negativo, ma anzi sottolinea una certa attrattiva del comparto finanziario italiano. Il percorso di questi nuovi modelli di collaborazione è appena iniziato e quindi necessita di miglioramento, crescita anche in un'ottica di rapporto tra innovazione e regolamentazione". L'importanza di avere normative certe e non mutevoli periodicamente è indicata da più parti come fattore centrale per accelerare l'innovazione e incentivare gli investimenti.

Investimenti e customer experience
Per sostenere lo sviluppo di un vero e proprio ecosistema dei pagamenti diventano fondamentali gli investimenti strutturali. Gli investimenti hanno un ruolo cruciale per sostenere nel tempo la crescita del settore e la creazione di valore, un aspetto sottolineato da Daniele Zini, Country Manager Italy Yapily: "Siamo di fronte ad un nuovo environment, l'open finance/open banking, costituito da piattaforme che in qualche modo potrebbero andare a disintermediare l'attività degli intermediari finanziari tradizionali, ponendo nuove basi per lo sviluppo di servizi integrati verso il cliente, con la logica di offrire una migliore customer experience". In questo nuovo contesto, secondo quanto afferma Alberto Dalmasso, CEO Satispay: "Il ruolo delle banche può essere a rischio disintermediazione specie su alcuni segmenti specifici da parte delle società di digital payments, delle fintech e dei nuovi operatori di altri settori".
Il tema della customer experience è stato ripreso da Giacomo De Lorenzo, Head of parnter success Italy Klarna che ha sottolineato: "La customer experience abilitata da tecnologie permette di semplificare la modalità di fruizione del servizio da parte del consumatore finale". Dunque, il ruolo delle nuove tecnologie appare prioritario nell'ottimizzare l'intera value chain sia in ottica B2C che B2B. 

Possibili scenari futuri
Abbiamo individuato alcuni trend prevalenti per il futuro dell'ecosistema dei pagamenti. Prima di tutto i pagamenti saranno sempre più invisibili. Blockchain e criptovalute cambieranno completamente il mondo dei pagamenti al punto da portare al probabile tramonto dei metodi di pagamento tradizionali. Un cambiamento epocale che è già in atto, specie considerando che il 90% degli Stati che generano il PIL mondiale si sta concentrando sempre più su queste tecnologie. Un altro punto cruciale è che gli strumenti di pagamento digitale possono diventare il principale strumento di inclusione finanziaria anche per via dell'abbattimento dei costi legati agli strumenti finanziari tradizionali, si pensi alle spese di conto corrente bancario. 

In un sistema economico e produttivo in cui le tecnologie necessarie ad abilitare i servizi digitali sono già una realtà, gli investitori stanno guardando con maggiore attenzione ai payments. Infatti, la raccolta di fondi per singola startup è in aumento e le istituzioni italiane ed europee stanno già rivedendo le regolamentazioni al fine di agevolare questo processo di finanziamento per la nascita e lo sviluppo di nuove aziende. In tale contesto, i player tradizionali e consolidati oltre a focalizzarsi sulla trasformazione tecnologica, dovranno rivedere i propri modelli di business e semplificare i propri processi per favorire la collaborazione con tali realtà più dinamiche ed innovative e cogliere in modo tempestivo le opportunità di un mercato in continua evoluzione

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Dal report EY Digital Payments emerge che in Italia nel 2025 il 50% dei pagamenti sarà digitale. Tra blockchain e super app useremo sempre meno i contanti.