6 Tempo di lettura 25 mar 2024
Six ways internal audit can help mitigate digital risk

Il BIM è il protagonista della Trasformazione Digitale per realizzare e gestire le opere nella Pubbliche Amministrazione

Da EY Italy

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Cos’è il BIM e quali sono i vantaggi nell’uso di questo metodo

Il Building Information Modeling (BIM) è una metodologia di lavoro che permette di organizzare tutte le fasi di un progetto di costruzione, dalla progettazione alla realizzazione fino alla gestione, utilizzando un modello digitale. L'adozione del Building Information Modeling (BIM) può portare a numerosi vantaggi in particolare per le pubbliche amministrazioni (PA) italiane:

  • Miglioramento della qualità e dell'efficienza dell'opera: migliore progettazione dell'opera contribuendo a ridurre gli errori e i difetti di costruzione, inoltre, utilizzando un modello digitale condiviso tra tutte le parti coinvolte, si ha un maggiore controllo sul progetto e si possono eseguire modifiche in tempo reale, riducendo il tempo e i costi di realizzazione.
  • Trasparenza e controllo dei costi: stima più precisa dei costi di realizzazione dell'opera integrando tutte le informazioni di materiali, metodi di costruzione, ecc. Inoltre, grazie alla tracciabilità di tutte le modifiche al progetto, si ha una maggiore trasparenza nel processo di appalto e realizzazione dell'opera, creando un sistema di dati orientato al Decision Support System
  • Riduzione dei tempi di realizzazione: miglioramento della comunicazione e della condivisione di informazioni tra le parti coinvolte, che può portare a una riduzione dei tempi di realizzazione dell'opera.
  • Gestione e manutenzione post-costruzione: il BIM consente di avere una gestione più efficace del patrimonio edilizio una volta realizzato, in quanto oltre all'aspetto architettonico e strutturale, include anche informazioni relative a funzionalità, manutenzione, consumi energetici etc.
  • Digital Twin: l’utilizzo di modelli di dati strutturati, propri del BIM, garantisce la realizzazione di una database consistente di informazioni così che possono essere utilizzate nelle fasi di manutenzione in collegamento con la sensoristica
  • Sostenibilità ambientale: il BIM può supportare la progettazione di edifici sostenibili, facilitando l'analisi del ciclo di vita del materiale di costruzione e la gestione dei rifiuti di costruzione.
  • Innovazione e digitalizzazione: l'adozione del BIM rappresenta un importante passo in avanti nel processo di digitalizzazione delle PA, contribuendo a migliorare l'efficienza e la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
  • Interoperabilità: elemento fondamentale per l’adozione del BIM è la possibilità di permettere ai vari stakeholder di interfacciarsi tra di loro su una piattaforma aperta ed interoperabile, garantendo fruibilità del dato in tutta la filiera

L’obbligo normativo in Italia

In Italia, la diffusione del BIM nelle PA è stata incentivata dall'emanazione del decreto ministeriale 560/2017, che prevedeva l'obbligo e le modalità di utilizzo del BIM per gli appalti pubblici di lavori. Il nuovo codice appalti (dlgs 36/2023) conferma l’impostazione già data dal vecchio codice e il dm 312/2021: sarà obbligatorio procedere con modalità BIM per tutti gli appalti superiori a un milione di euro. L’art. 43 del nuovo codice appalti (dlgs 36/2023) stabilisce che a decorrere dal  gennaio 2025 le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono obbligatoriamente adottare strumentazione digitale adeguata. Sempre secondo il codice, le stazioni appaltanti, prima di intraprendere qualsiasi processo BIM per i singoli appalti, indipendentemente dalla fase progettuale e dal relativo valore delle opere, devono necessariamente:

  • definire e attuare un piano di formazione specifica del personale;
  • definire e attuare un piano di acquisizione e di manutenzione degli strumenti hardware e software BIM;
  • adottare un atto di organizzazione per le procedure di controllo e gestione BIM;
  • nominare le figure chiave:
    • gestore dell’ambiente di condivisione dei dati;
    • gestore dei processi digitali supportati da modelli informativi;
    • coordinatore dei flussi informativi per ogni intervento all’interno della struttura di supporto al RUP;
  • adottare un proprio ambiente di condivisione dati;
  • rendere interoperabili i dati (se non soggetti a esigenze di riservatezza ovvero di sicurezza) con le banche dati della pubblica amministrazione;
  • utilizzare modelli informativi orientati a oggetti (modelli interoperabili OpenBIM IFC) condivisi tra i partecipanti al progetto, alla costruzione e alla gestione;
  • far riferimento alle norme internazionali UNI EN ISO 19650 e alle UNI 11337 e di conseguenza alle prassi di riferimento UNI per la certificazione di persone e sistemi;
  • predisporre opportuni capitolati informativi.

La situazione attuale nelle Pubbliche Amministrazioni

Nonostante il decreto sia stato adottato e la scadenza per l’utilizzo obbligatorio del BIM sia imminente, le pubbliche amministrazioni non hanno ancora saputo dotarsi di figure chiave e di processi consistenti. Secondo il report "BIM E P.A.: uno sguardo sull'Italia" realizzato da Digital&BIM Italia - Forum PA e pubblicato nel 2020, il 57% delle pubbliche amministrazioni italiane dichiara di conoscere il BIM, di cui solo il 41% lo utilizza per la progettazione e solo il 18% per la gestione del patrimonio edilizio.

La ricerca, condotta su un campione di 103 enti pubblici, mostra che la maggior parte delle PA che non utilizzano il BIM citano come principale motivo la mancanza di competenze tecniche (42%). Inoltre, il 29% afferma di non avere risorse economiche sufficienti e il 27% ritengono insoddisfacenti gli aspetti normativi e legislativi.

Tra chi, invece, utilizza il BIM, la maggior parte (74%) utilizza software proprietari, mentre solo il 26% utilizza software open source. Tra i software più utilizzati ci sono Autodesk Revit (45%), Graphisoft ArchiCAD (17%) e Bentley Systems (12%). Nelle pubbliche amministrazioni che attualmente utilizzano il BIM, il 59% ritiene che il livello di digitalizzazione raggiunto sia sufficiente. Tuttavia, solo la metà delle PA ritiene di avere a disposizione le competenze necessarie per l'utilizzo del BIM.

Altro report degno di nota e più recente è quello realizzato da Assobim (associazione che riunisce operatori, software house e società pubbliche e private con lo scopo di rappresentare la filiera tecnologica del BIM) ed Antel (l’associazione che riunisce i tecnici degli enti Locali) di cui si riporta un riepilogo:

  • Consapevolezza del BIM: Il report ha coinvolto un campione di tecnici, principalmente ingegneri, geometri e architetti impiegati comunali. Solo il 16,4% del campione non conosce la metodologia BIM. Tuttavia, solo un terzo degli intervistati ha partecipato a corsi di formazione specifici sul BIM, e quasi nessuno di essi possiede certificazioni in ambito BIM.
  • Difficoltà di integrazione: Gli intervistati sono consapevoli dei vantaggi del BIM, ma segnalano una difficoltà nell’integrare questa metodologia nel quadro delle attività svolte dagli enti pubblici. Il 51,9% del campione evidenzia questa sfida.
  • Utilizzo delle piattaforme BIM: L’80% degli intervistati segnala il mancato utilizzo di piattaforme BIM negli enti locali. Inoltre, l’85,7% degli intervistati ritiene che gli enti stessi non investano sufficientemente in piattaforme e software specializzati.
  • Soluzioni proposte: Per migliorare la diffusione del BIM nella Pubblica Amministrazione, il report suggerisce quanto segue:

Secondo l’OICE, che da sei anni pubblica un report sullo stato del BIM in Italia, “siamo ancora in un mondo BIM “a due velocità” se è vero come è vero che il 75% del valore delle gare risulta emesso dalle 3/4 maggiori stazioni appaltanti italiane e che, nella quasi totalità dei bandi di gara sopra soglia, il BIM è al centro delle attenzioni dei committenti, sia come requisiti, sia come esperienze pregresse, sia ancora come elementi premiali dell’offerta”. 

Nonostante l’incremento di bandi BIM, l’OICE fa notare che “Nel 2022 le stazioni appaltanti più attive sono state le Amministrazioni dello Stato che hanno pubblicato 464 gare e raggiunto il 46,3% del totale delle procedure rilevate. L’ente più attivo nel 2022 (per numero di bandi pubblicati), come già negli anni precedenti,  è stato INVITALIA, che ha emesso 285 bandi per S.A.I., per un importo di 1.329 milioni, rispettivamente il 28,4% del numero e il 63,2% del valore totale dei bandi per S.A.I. pubblicati”

La diffusione del BIM nelle pubbliche amministrazioni italiane, quindi, sta andando avanti, ma la strada è ancora lunga. L'adozione di questa metodologia richiede infatti un impegno economico e formativo significativo, che le piccole amministrazioni non riescono a sostenere. Essendo senza dubbio un passo importante verso la digitalizzazione del settore delle costruzioni in Italia, sarà quindi necessario ripensare a forme di aggregazione delle competenze sotto forma di centri di servizio centralizzati almeno a livello regionale, come già accade per altri servizi verticali.

Case Study: Partnership tra il Comune di PN e COMPA FVG (finalista al DIGITAL&BIM Award 2023)

Nel 2021 il Comune di Pordenone si aggiudica ingenti fondi del PNRR per il recupero e la riqualificazione di molti edifici. Per la realizzazione di tre di questi, Ex Fiera, Ex Battirame di San Carlo ed Ex Birreria, il Comune ha introdotto la metodologia BIM al fine di ristrutturare e digitalizzare i propri processi tecnico-amministrativi. Anticipando i vincoli normativi relativi al BIM, il Comune ha voluto intraprendere questo percorso sfidante rivolgendosi alla fondazione ComPA FVG (in house per la formazione di ANCI FVG) per essere supportata. Quest’ultima si è distinta negli anni quale facilitatrice dei rapporti tra la PA ed il privato, in quanto esperta nel riconoscere i fabbisogni dell’amministrazione pubblica e nell’individuare i soggetti privati in grado di accompagnare gli enti regionali nella reingegnerizzazione dei processi. Tra questi, la società di consulenza ADHOX (ora parte di EY), specializzata in digital transformation in BIM, attualmente di supporto al Comune di Pordenone. Dalla collaborazione fra i tre attori è emerso uno studio dello stato dell’arte sulla digitalizzazione e sulle infrastrutture tecnologiche ed informatiche (sia hardware che software) dell’Ente. In particolare, sono stati valutati i processi e l’organizzazione interna delle aree tecniche, individuandone i gap culturali e formativi rispetto al BIM. Da qui, la definizione delle azioni da intraprendere ai fini dell’applicazione della metodologia. All’urgente supporto consulenziale necessario per il raggiungimento degli obiettivi di realizzazione delle opere PNRR è stato affiancato un importante piano di azioni formative integrate.  

Impatto economico

La strategia che il Comune di Pordenone ha implementato ha avuto un impatto economico notevole:

  • Investimento tramite fondi PNRR pari a €32.895.000,00 per la realizzazione di 3 opere di riqualificazione in BIM.
  • Risparmio di risorse nel medio-lungo termine: all’attività consulenziale, erogata al comune al fine di permettere di rispettare le stringenti scadenze imposte dal finanziamento PNRR, è stata associata una profonda attività di formazione funzionale a rendere l’Ente autonomo nella realizzazione di futuri progetti con la metodologia BIM, limitando future consulenze e permettendo quindi un notevole risparmio nel tempo.

Sostenibilità

Le tre opere, configurandosi come riqualificazioni, sono sostenibili in termini ambientali in quanto limitano il consumo di suolo e restituiscono ai cittadini spazi di aggregazione sociale. La dematerializzazione connessa all’implementazione della metodologia BIM ha portato all’adozione di un CDE, generando una notevole riduzione dell’utilizzo di documentazione cartacea in favore di quella digitale e un’ottimizzazione dei tempi di lavoro grazie ad una più semplice gestione dei flussi informativi. La formazione del personale (tutt’ora in corso) garantirà la presenza di figure professionali certificate ed altamente qualificate (BIM Manager e CDE Manager) strutturando un forte know-how interno all’Ente assicurando maggiore produttività e minor spreco di risorse pubbliche. Gli edifici si configureranno come SMART buildings permettendo una gestione efficiente e sostenibile degli impianti, delle manutenzioni e quindi delle risorse. 

Manager e CDE Manager) strutturando un forte know-how interno all’Ente assicurando maggiore produttività e minor spreco di risorse pubbliche. Gli edifici si configureranno come SMART buildings permettendo una gestione efficiente e sostenibile degli impianti, delle manutenzioni e quindi delle risorse.

Carattere innovativo dell’iniziativa 

Il carattere innovativo di questa partnership è l’approccio integrato con cui ComPA fvg ha dato risposta all'esigenza del Comune di Pordenone. Attraverso una minuziosa analisi preliminare del fabbisogno dell’Ente, ComPA ha saputo proporre un’azione multilevel e progressiva nel tempo:

  • Con la consulenza degli esperti di ADHOX al fine di rispondere all’esigenza immediata del Comune;
  • Sensibilizzando i dirigenti dell’Ente della necessità di investimento su queste tematiche;
  • Promuovendo la cultura digitale e la metodologia BIM nell’Ente;
  • Formando i futuri BIM manager del Comune;
  • Creando una BIM Community tra gli Enti Locali ed esperti BIM per la condivisione di expertise e best-practices, la creazione di standard condivisi per l’implementazione della metodologia BIM sul territorio regionale e l’analisi di progetti pilota (attualmente quelli gestiti dal Comune di Pordenone).

Infine, la nota di merito di questo progetto è la replicabilità della partnership qui presentata in altre realtà del FVG, come dimostrano analoghe iniziative sviluppate a Pradamano, Trieste e Udine. Il sistema così costruito funge da centro di competenza e acceleratore dell’applicazione del BIM nel territorio regionale e fornisce un interessante modello da cui altre realtà nazionali potranno prendere spunto.

BIM in EY

L’Area EY BIM, all’interno di SC&O, attraverso le diverse linee di servizio, permette di capitalizzare le nuove opportunità e di gestire i rischi per ottenere una crescita responsabile, con EY BIM è possibile fare leva su diversi fattori per raggiungere l'obiettivo della trasformazione digitale, che sta interessando i diversi mercati. Attraverso le nostre competenze ed esperienze eterogenee possiamo aiutare a capitalizzare le nuove opportunità e l’adeguamento ai più recenti standard, valutando e gestendo i rischi per ottenere una crescita responsabile, Abbiamo una forte squadra dedicata all'implementazione di progetti in ambito BIM e Digital Twin che combina competenze provenienti dalla consulenza, ma anche da settori AEC, Industria, Infrastrutture e Tecnologia, per fornire raccomandazioni attuabili ai nostri clienti, EY BIM garantisce flessibilità e coerenza con i tempi di erogazione utilizzando metodi strutturati e acceleratori. Queste metodologie permettono di erogare le progettualità nel modo migliore per il cliente, consentendo di ottenere grandi risultati in tempi brevi.

Riferimenti:
"BIM e P.A.: uno sguardo sull'Italia. Report 2020" - Digital&BIM Italia - Forum PA
BIM REPORT 2021 – ASSOBIM ed ENTEL
6° Rapporto sulla digitalizzazione e sulle gare BIM 2022 – OICE 2023
Decreto Ministeriale del 1° dicembre 2017 "Definizione degli standard, dei livelli e dei requisiti minimi per l'utilizzo del metodo BIM negli appalti pubblici di lavori"
"Il BIM per la Pubblica Amministrazione: una guida operativa" - OICE - Associazione delle Organizzazioni Italiane di Ingegneria, di Architettura e di Consulenza Tecnico Economica.
DECRETO LEGISLATIVO 31 marzo 2023, n. 36

Summary

Il Building Information Modeling (BIM) è una metodologia di lavoro che permette di organizzare tutte le fasi di un progetto di costruzione, dalla progettazione alla realizzazione fino alla gestione, utilizzando un modello digitale. 

A proposito di questo articolo

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