6 giu 2024

Ascoltare i giovani per costruire un mondo migliore

Da EY Italy

Multidisciplinary professional services organization

6 giu 2024

Con la partecipazione al Summit Youth 7, EY ha contribuito alla raccolta di idee e proposte dei giovani per la creazione di un mondo più sostenibile, inclusivo e digitale, da presentare al tavolo del G7, in programma in Puglia dal 13 al 15 giugno.

L’impegno di EY nella costruzione di un “better working world” passa prima di tutto attraverso il coinvolgimento diretto dei giovani, anche con la realizzazione di progetti dedicati al supporto e alla formazione professionale delle nuove generazioni. È con questo spirito che EY ha aderito allo Youth 7, l’unico gruppo ufficialmente riconosciuto dalle istituzioni attraverso il quale gli under 30 possono elaborare e presentare proposte ai Capi di Stato del G7. Un momento di ascolto e dialogo con gli under 30, che prosegue il percorso avviato con il progetto RiGenerazioni, il roadshow di EY che si è svolto nei primi mesi del 2024 nei principali atenei del Paese, e la Road to Y7, progetto che ha visto coinvolti gli studenti del network EY Campus Ambassador (il programma di formazione e mentorship dedicato agli studenti universitari), i giovani under 35 di EY stessa e i talenti selezionati dalla Business Community EY.

Quale occasione migliore del G7 per permettere ai giovani di far sentire la propria voce in ottica di costruzione di un mondo più sostenibile, innovativo ed inclusivo? Durante il Summit, andato in scena a Roma dal 20 al 24 maggio, sono state raccolte le loro idee e le proposte, emerse nel corso di diverse occasioni di confronto con i leader nel mondo aziendale, delle organizzazioni internazionali e della politica, con specifico riferimento a 4 macro-temi globali, che rappresentano perfettamente l’impegno sociale di EY: sostenibilità ambientale e cambiamenti climatici; inclusione e pari opportunità; innovazione e trasformazione digitale; new skills, imprenditorialità e futuro del lavoro.

Al Summit hanno partecipato circa 300 ragazzi provenienti da 10 Paesi, e le loro idee sui temi in agenda al G7 sono state raccolte dai delegati di ciascun Paese (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti) e rielaborate in un comunicato finale consegnato ad Elisabetta Belloni, Sherpa di Palazzo Chigi del G7. 

Con il G7, l'Italia ha l'opportunità di porre al centro dell'agenda globale temi cruciali per il nostro futuro, come lo sviluppo sostenibile, la lotta al cambiamento climatico e l’inclusività. E di farlo a partire dalle nuove generazioni. Anche noi, come EY, vogliamo impegnarci a favorire questo cambiamento verso un mondo migliore, e il progetto Youth 7, vede proprio i giovani protagonisti della trasformazione. In un mondo in rapida evoluzione, dove le sfide economiche e sociali si intensificano, le nuove generazioni si fanno portatrici di una visione innovativa e di cambiamento: prendiamo per esempio in considerazione il fatto che il 34% della Gen Z è mosso dalla sostenibilità nelle proprie scelte, prediligendo soluzioni di trasporto sostenibili e prodotti con una comunicazione trasparente. È quindi responsabilità di tutti noi aiutare le nuove generazioni a diventare protagoniste di un'innovazione e trasformazione continua, giocata in ecosistema con istituzioni e aziende
Massimo Antonelli
CEO EY Italy e Chief Operating Officer EY Europe West

Le priorità emerse durante il summit
I temi discussi al Summit Youth 7, scelti in linea con le priorità della Presidenza italiana del prossimo G7, si sono focalizzati su argomenti che riguardano direttamente le nuove generazioni e sui quali gli under 30 possono fornire il loro contributo concreto. La prima giornata è stata aperta dall’intervento di alcuni rappresentanti del Governo e delle istituzioni nazionali e internazionali, tra cui il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu, il CEO di EY Italia Massimo Antonelli e Alberta Pelino, Presidente dell’Young Ambassadors Society.

Quest'anno il G7 e lo Y7 sono chiamati ad affrontare questioni molto importanti che stanno colpendo la nostra società. I tempi attuali rappresentano un periodo storico impegnativo per molti giovani, in particolare per coloro che soffrono in modo estremo a causa delle guerre che stanno colpendo molti Paesi. Oggi i giovani continuano a confrontarsi con diverse sfide, dall'alto tasso di disoccupazione a un mercato del lavoro che cambia rapidamente e richiede competenze aggiornate e un passaggio più fluido dalla scuola al lavoro. Le disuguaglianze sono ancora alte nelle nostre società, con molti giovani ancora emarginati. Inoltre, il cambiamento climatico sta avendo conseguenze devastanti sui sistemi economici e sociali di molti Paesi, e sono necessarie politiche urgenti per garantire una transizione verso un sistema economico sostenibile. Non solo noi crediamo nel potenziale dei giovani, ma lo abbiamo visto. Dalle iniziative digitali pionieristiche alla progettazione di città a misura di giovane, dal rilancio delle culture alle misure proattive contro il cambiamento climatico e le crisi alimentari, i giovani sono in prima linea
Alberta Pelino
Presidente della Young Ambassadors Society e Chair del Y7

 

Nel corso degli incontri si è parlato di costruire un futuro sostenibile e inclusivo a partire dalla trasformazione radicale del mondo del lavoro. Un focus specifico è stato dedicato alle competenze che saranno fondamentali nel mondo del lavoro del futuro, specie considerando l’attuale mismatch tra domanda e offerta. In particolare, è emersa la necessità di un cambiamento profondo, prima di tutto culturale, affinché possano emergere figure leader mentalmente aperte, appassionate ed empatiche.  

Secondo gli studi di EY, se si investisse di più sull'education e la formazione per sviluppare apertura mentale, gestione delle emozioni e prosocialità, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, accentuato da AI e nuove tecnologie, si potrebbe ridurre fino a un 25%, con evidenti benefici economici e minori costi sociali. I cambiamenti sistemici in atto si affrontano facilitando l’ingresso delle nuove generazioni nel mondo del lavoro e con modelli di leadership orientati a cogliere i bisogni di benessere, partecipazione e motivazione delle persone
Donato Ferri
Managing Partner EY Consulting Europe West

Dunque, dal confronto emerge la necessità di una nuova cultura e organizzazione aziendale, un obiettivo che EY sta portando avanti insieme ai propri clienti, anche investendo sulla formazione professionale e l’engagement dei giovani talenti.

La seconda giornata ha visto come panel principale “inclusione e pari opportunità”, un tema di grande portata sociale. Tra i diversi contributi degli esperti, è emersa chiaramente l’importanza di valorizzare l’unicità di ogni persona e di creare ambienti di lavoro dove tutti si possano sentire rispettati e valorizzati, in modo da creare un senso di appartenenza fondamentale non solo per il singolo individuo, ma anche per le organizzazioni nel loro complesso. 

Questo approccio è vantaggioso per tutti. Le persone si sentono più consapevoli del proprio valore, apprezzano la propria autenticità e sperimentano un maggiore senso di appartenenza. Il settore privato ha un ruolo fondamentale nel promuovere diversità, equità ed inclusione e aziende come EY giocano un ruolo cruciale nel plasmare un futuro più giusto e inclusivo, essendo in prima linea nel promuovere queste tematiche e nel costruire ‘a better working world’, in linea con il nostro purpose
Francesca Giraudo
Talent Leader di EY in Italia e Deputy Talent Leader in Europe West

Dunque, appare fondamentale il ruolo del settore privato nel garantire che tutti abbiano pari opportunità di successo, a prescindere da fattori come etnia, genere, orientamento sessuale, disabilità, background sociale o culturale. Un punto centrale in questo senso è riconoscere il valore e l’impatto degli elementi di diversity & inclusion per l’intera organizzazione, e operare per promuovere la consapevolezza su tali temi anche attraverso la condivisione di best practice all’interno dell’azienda stessa. In definitiva, costruire un ambiente veramente inclusivo è un obiettivo raggiungibile solo attraverso un complesso processo di co-creazione, nel quale è fondamentale stabilire obiettivi chiari e coinvolgere tutte le persone.

La terza giornata del Summit è stata dedicata a sostenibilità ambientale e cambiamento climatico. I giovani partecipanti, suddivisi in team a seconda dell’area tematica, hanno lavorato per la messa a punto di un documento condiviso con l’obiettivo di formulare una proposta concretamente applicabile per ogni tema dell’agenda globale. Parallelamente, i partecipanti hanno ricevuto input dai rappresentanti di associazioni e organizzazioni, osservatori ed esperti di clima e ambiente. Tra i principali temi emersi, l’importanza che le imprese possono avere nell’accelerare la transizione ecologica e lo sviluppo di modelli di business sostenibili grazie al proprio know-how. 

La sostenibilità non rappresenta più una scelta, ma una necessità per le aziende che integrando i fattori ambientali nel proprio business possono ottenere un significativo vantaggio in termini di competitività. Inoltre, le aziende, grazie alle loro professionalità multidisciplinari, sono in grado di offrire il proprio contributo in termini di ricerca e applicazione di nuove tecnologie sostenibili, diventando un esempio da seguire per altri attori istituzionali
Riccardo Giovannini
EY Italy, Climate Change and Sustainability leader

Il quarto tema centrale affrontato durante il Summit ha riguardato l’innovazione e come questa può essere applicata al mondo del lavoro. I partecipanti si sono confrontati per giungere a una proposta concreta da presentare al G7 in modo che la società attuale sia più preparata verso le nuove tecnologie, sia in termini di massimo sfruttamento delle potenzialità della tecnologia che di riduzione dei rischi ad essa collegati.

Il mondo si trova a far fronte a un enorme bisogno di trasformazione, che esprime la crescente velocità delle innovazioni di mercato e produttive. Affrontare la trasformazione digitale richiede un approccio sfaccettato che implica pianificazione strategica, apprendimento continuo e una mentalità adattabile. Sia le aziende che la prossima generazione di professionisti devono adottare strategie specifiche per sfruttare appieno le opportunità offerte dall’era digitale
Andrea D'Acunto
EY People Advisory Services Leader

Policy raccolte e conclusioni
Al termine dei lavori del Summit sono state raccolte le proposte elaborate di giovani nelle diverse aree tematiche. Nello specifico delle questioni ambientali, i giovani chiedono ai vertici del G7 di intervenire con particolare attenzione su: costruzione di una società più green tramite investimenti economici immediati e reindirizzando i flussi finanziari; maggiore tutela dell’ambiente naturale e delle biodiversità anche con la costruzione di catene di valore sostenibili; accelerazione della transizione energetica verso le emissioni zero. Uno degli ambiti che maggiormente coinvolgono i giovani è il lavoro. In questo senso, gli under 30 risultano particolarmente sensibili ad alcuni temi tra cui: promuovere un’istruzione di qualità e accessibile; ampliare le opportunità di lavoro retribuito nei settori green e digitale; facilitare gli scambi professionali creando un programma di mobilità giovanile G7 sulla falsariga dell’Erasmus; redigere una carta G7 per luoghi di lavoro realmente sani e inclusivi; ridurre gli ostacoli finanziari e le barriere burocratiche per avviare e scalare le imprese nel settore deep technology. Inoltre, i giovani hanno dimostrato particolare sensibilità su temi legati all’innovazione e alla digitalizzazione, chiedendo, in particolare, alla Presidenza italiana del G7 di salvaguardare la democrazia, l’inclusione e la responsabilità nel processo di innovazione, oltre a favorire la collaborazione e l’innovazione sostenibile, senza dimenticare di proteggere gli utenti digitali. Non ultime, le priorità sollevate dai giovani in ambito geopolitico e sociale, tra cui il contrasto alla violenza di genere, la promozione della partecipazione politica dei cittadini, l’accelerazione del processo di inclusione delle persone con disabilità, il maggiore impegno per diversità, equità e inclusione anche tramite la creazione di un fondo ad hoc del G7. 

La nostra partecipazione attiva allo Youth 7 ci ha permesso di ascoltare le prospettive delle nuove generazioni e contribuire, portando la nostra esperienza a trasformare le idee in azione in vista del G7. Affidiamo ora ai giovani rappresentanti dello Youth 7 l’opportunità di condividere le loro riflessioni e proposte con i leader mondiali su temi cruciali per il futuro, come la lotta al cambiamento climatico, l’inclusività e l'adozione di un approccio umano all'intelligenza artificiale. Istituzioni, aziende e governi devono impegnarsi insieme per costruire un mondo più sostenibile e inclusivo, pronto ad accogliere e realizzare le aspirazioni delle nuove generazioni
Massimo Antonelli
CEO EY Italy e Chief Operating Officer EY Europe West

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Con la partecipazione al Summit Youth 7, EY ha contribuito alla raccolta di idee e proposte dei giovani per la creazione di un mondo più sostenibile, inclusivo e digitale, da presentare al tavolo del G7, in programma in Puglia dal 13 al 15 giugno.