I principali risultati del report
Le imprese italiane hanno compreso l’importanza dell’Intelligenza Artificiale e a livello europeo risultano tra le pioniere nell’adozione di tale tecnologia, alle spalle solo di Spagna e Svizzera. Dai dati EY Italy AI Barometer emerge che oltre tre quarti (77%) degli intervistati italiani dichiara di avere un’esperienza diretta con l’AI, soprattutto a livello di vita personale (43%) ma anche professionale (12%) e per il 20% in entrambe gli ambiti.
Per quanto riguarda il livello di conoscenze tecnologiche oltre la metà dei manager italiani (51,7%) ritiene che la propria azienda sia dotata delle competenze necessarie per implementare e utilizzare efficacemente l’Intelligenza Artificiale e accelerare la trasformazione ad essa legata. Un dato che risulta particolarmente evidente in alcuni settori: energia, servizi finanziari, media e telecomunicazioni. Le imprese italiane in effetti risultano piuttosto avanti nell’introduzione dell’AI nei contesti lavorativi: per il 24% degli intervistati gli strumenti di AI stanno già influenzando il proprio lavoro, mentre il 46% immagina un incremento entro i prossimi tre anni. Tra le funzioni aziendali maggiormente interessate dall’Intelligenza Artificiale troviamo marketing, cybersicurezza, protezione dei dati e assistenza ai dipendenti.
Quando si parla di introduzione di nuove tecnologie nei processi aziendali, uno dei temi centrali è la formazione delle persone. In questo senso, dal report emerge una diffusione sensazione che le imprese possano fare di più, adottando un ruolo attivo nell’aggiornamento del personale: nel dettaglio, il 37% pensa che la propria azienda debba formare di più, mentre il 32% dichiara di non aver ricevuto un supporto formativo adeguato. Al contrario, solo il 16% afferma di aver ricevuto un’adeguata formazione sul luogo di lavoro. Per rimediare alla scarsa formazione, il 55% ha seguito percorsi di aggiornamento in autonomia.
Un dato interessate riguarda anche i benefit ottenuti dalle imprese italiane grazie all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale: il 58% complessivamente dichiara di aver avuto benefici nel rapporto costi/ricavi, in particolare il 26% dichiara di aver aumentato i ricavi, la percentuale più elevata tra i 9 Paesi europei considerati, il 14% ha registrato una diminuzione dei costi, il 18% ambedue le voci. Soltanto il 17% afferma di non aver avuto né un aumento di ricavi né una diminuzione di costi.
Qual è il sentiment prevalente rispetto all’influenza dell’IA sul lavoro? La maggior parte delle persone, il 59%, dichiara che il proprio lavoro sarà in qualche modo influenzato dagli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, nel dettaglio, per il 45% in maniera parziale e per il 14% del tutto, mentre per il 27% non cambierà di molto e solo per il 14% non verrà influenzato in alcun modo. Per il prossimo futuro, il 60% degli intervistati immagina che, prima o poi, parte dei propri compiti lavorativi verrà svolta da programmi e applicazioni di Intelligenza Artificiale.
Infine, uno dei temi legati all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale riguarda la possibilità che ciò porti una riduzione del numero di personale impiegato nelle aziende. Per il 76% dei rispondenti italiani la sensazione è che tale riduzione si verificherà (per il 20% certamente si, per il 56% probabilmente si).
La situazione negli altri Paesi europei
A che punto è la rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende europee? Il report EY European AI Barometer delinea un quadro dell’attuale scenario in diversi Paesi e settori produttivi sulla base di alcuni indicatori, tra i quali la crescita di produttività (percepita e ottenuta), l’impatto sulla forza lavoro e sull’economia globale dovuto all’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. In generale tra le aziende europee, l’IA è vista come uno strumento per rendere il lavoro più efficiente e contribuire a creare un’economia più sostenibile a livello ambientale e sociale, ma per raggiungere questi obiettivi sono necessari investimenti mirati e il coinvolgimento diretto dei dipendenti e dei collaboratori, anche attraverso adeguati piani di formazione per aumentare il livello di conoscenza e quindi di fiducia verso tale nuova tecnologia. Nel dettaglio, parlando di benefit, a livello europeo, il 45% delle aziende riconosce che l’IA ha già portato ad un aumento dei profitti o alla riduzione dei costi o ambedue le voci, mentre il 55% dichiara essere troppo presto per poter avere dei risultati concreti oppure di non avere avuto per ora miglioramenti in termini di rapporto costi/ricavi. In fatto di impatto sulla forza lavoro, per quasi il 70% degli intervistati europei l’introduzione dell’IA porterà a una riduzione del personale aziendale, mentre poco più della metà (53%) ritiene che il proprio lavoro sarà influenzato dagli sviluppi di tale tecnologia. In fatto di competenze sulle nuove tecnologie i dati sottolineano un ritardo piuttosto diffuso. Infatti, solo il 41,7% delle aziende europee ritiene di avere le conoscenze sufficienti per utilizzare in maniera efficace l’IA, ma, nonostante ciò, il 56% non ha ancora investito in strumenti e piani di formazione adeguata.