Behavioural/data driven insurance (74%), pay per mile/pay as you drive (59%) e prodotti assicurativi dedicati alla mobilità multimodale (59%) saranno le soluzioni più richieste dal mercato
La tecnologia impatterà anche sul pricing dei prodotti assicurativi: il 50% degli intervistati prevede di compensare il calo dei premi RCA attraverso l’ingresso in nuove aree di business
Milano, 13 dicembre 2021 - Smart cities interconnesse, veicoli completamente autonomi e micromobilità tascabile, abilitati da sensori IoT, telecamere e sistemi ADAS, con un’offerta assicurativa creata su misura in base alle abitudini di consumo e ai dati di guida degli utenti. Sono solo alcune delle tematiche affrontate all’interno dello studio “Move to the future: la mobilità del 2031” realizzato da EY e IIA - Italian Insurtech Association per capire come la mobilità e l’industria assicurativa evolveranno nei prossimi 10 anni. L’indagine ha coinvolto i principali protagonisti del settore: compagnie assicurative, broker assicurativi, case automobilistiche, insurtech, tech companies, operatori di mobilità e gruppi che forniscono servizi di assistenza.
La mobilità 2031 sarà sempre più dominata da auto elettriche (con una previsione delle nuove immatricolazioni tra 10 anni stimata intorno al 40%) o ibride (42%), considerando che nei primi 5 mesi del 2021 c’è stata una crescita del 335,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La componente tecnologica, che già oggi ha un peso del 65% nella produzione di autovetture, sarà il fattore abilitante per lo sviluppo di nuovi modelli di spostamento in futuro, dalle smart cities interconnesse ai veicoli a guida autonoma, passando per l’air taxi, il treno Hyperloop e la micromobilità tascabile.
L’utilizzo di tecnologie avanzate comporterà però nuovi rischi, soprattutto in tema di cyber security. Secondo gli intervistati, il maggior pericolo è legato alle vulnerabilità delle interfacce di connessione dei nuovi veicoli (44%), seguito dalla possibilità di dirottamento o furto di veicoli a guida autonoma (30%) e dalla possibile violazione della privacy legata al tracciamento degli spostamenti (26%). Pertanto, sarà fondamentale prevedere eventuali attacchi già nelle prime fasi di implementazione e progettazione dei veicoli, adottando un approccio “security by design”.
I nuovi trend della mobilità influenzeranno fortemente anche l’offerta delle compagnie assicurative, che stanno già sviluppando nuove tipologie di polizze, legate all’analisi comportamentale e dei dati di guida (behavioural/data driven insurance per il 74% del campione) o calcolate in base ai km percorsi (pay per mile/pay as you drive per 59%). In prospettiva, saranno sempre più diffusi i prodotti assicurativi dedicati alla mobilità multimodale (59%), cioè legati alla persona indistintamente dal mezzo di trasporto utilizzato e allargata a più mezzi - bike, monopattino elettrico, scooter, macchina - sia privati sia in sharing - e soluzioni integrate all’interno di bundle di acquisto (invisible/embedded insurance 48%). Ad oggi i prodotti assicurativi dedicati alla mobilità multimodale sono ancora poco presenti all’interno dell’offerta delle compagnie (solo il 37% degli intervistati li ha già in pacchetto), mentre sono già oggi una realtà ampiamente consolidata i servizi a valore aggiunto e l’assistenza stradale digitale (in pacchetto per il 70% degli intervistati), per i quali non ci si attende un ulteriore sviluppo in quanto già largamente adottati.